brutte notizie per il centro stile e per il museo alfa romeo
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brutte notizie per il centro stile e per il museo alfa romeo
Raga speriamo che le notizie non siano vere e che la cassaintegrazione per il centro stile sia passegera
Da oggi 15 giugno i dipendenti del Centro Stile Alfa Romeo di Arese sono in cassa integrazione per sette settimane. Non si tratterebbe però di una semplice pausa, quanto piuttosto di una chiusura definitiva, sebbene Fiat non abbia fornito conferme ufficiali alla notizia.
L’accorpamento del design Alfa con quello degli altri marchi del gruppo nel nuovo centro stile di Torino, nato due anni fa, rientra in un normalissimo processo di razionalizzazione. Resta il fatto che la scomparsa di un luogo così significativo per gli alfisti -se confermata- rimarrà nella memoria come l’ultimo filo che legava il marchio alle sue radici.
Il Centro Stile fu creato nel 1990, quando era amministratore delegato Giovanni Battista Razelli, a opera di Walter de’ Silva e di un gruppo di giovani designer, tra cui Wolfgang Egger, emigrato proprio con de’ Silva verso il Gruppo Volkswagen. Ad Arese nacquero prototipi come la Proteo e la Nuvola, ma il nome del Centro Stile è legato soprattutto alla 156, l’auto che risollevò l’Alfa nel 1998, e alla successiva 147. La MiTo e la Milano, saranno le ultime figlie di Arese.
Il design era ormai praticamente l’ultima attività superstite ad Arese, dopo la fine della produzione delle vecchie Alfa GTV e Spider. L’altra attività residua riguarda una divisione di Fiat Powertrain, con 186 dipendenti, dei quali oltre cento condividono la sorte dei colleghi del Centro Stile.
Come se non bastasse sono stati sospesi anche i lavori per la costruzione di un nuovo museo Alfa, che nei piani doveva essere una struttura all’avanguardia che unisse l’esposizione con altre attività ludiche e di divulgazione per il grande pubblico. Neanche questa struttura avrà un futuro
(fonte autoblog)
Da oggi 15 giugno i dipendenti del Centro Stile Alfa Romeo di Arese sono in cassa integrazione per sette settimane. Non si tratterebbe però di una semplice pausa, quanto piuttosto di una chiusura definitiva, sebbene Fiat non abbia fornito conferme ufficiali alla notizia.
L’accorpamento del design Alfa con quello degli altri marchi del gruppo nel nuovo centro stile di Torino, nato due anni fa, rientra in un normalissimo processo di razionalizzazione. Resta il fatto che la scomparsa di un luogo così significativo per gli alfisti -se confermata- rimarrà nella memoria come l’ultimo filo che legava il marchio alle sue radici.
Il Centro Stile fu creato nel 1990, quando era amministratore delegato Giovanni Battista Razelli, a opera di Walter de’ Silva e di un gruppo di giovani designer, tra cui Wolfgang Egger, emigrato proprio con de’ Silva verso il Gruppo Volkswagen. Ad Arese nacquero prototipi come la Proteo e la Nuvola, ma il nome del Centro Stile è legato soprattutto alla 156, l’auto che risollevò l’Alfa nel 1998, e alla successiva 147. La MiTo e la Milano, saranno le ultime figlie di Arese.
Il design era ormai praticamente l’ultima attività superstite ad Arese, dopo la fine della produzione delle vecchie Alfa GTV e Spider. L’altra attività residua riguarda una divisione di Fiat Powertrain, con 186 dipendenti, dei quali oltre cento condividono la sorte dei colleghi del Centro Stile.
Come se non bastasse sono stati sospesi anche i lavori per la costruzione di un nuovo museo Alfa, che nei piani doveva essere una struttura all’avanguardia che unisse l’esposizione con altre attività ludiche e di divulgazione per il grande pubblico. Neanche questa struttura avrà un futuro
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Re: brutte notizie per il centro stile alfa romeo
Pezzo dopo pezzo tutta la storia dell'alfa se ne va a pxxxxxe. Non so se lo fanno apposta, come na ripicca o una vendetta, o e solo per razzionalizzare i costi, fatto sta che tutte le sedi e le fabbriche pian piano o le chiudono o le abbandonano a se stesse...............mhà! non so che dire?
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Re: brutte notizie per il centro stile alfa romeo
Spero vivamente che sia uno scherzo...oggi giorno con questa crisi era anche una mossa prevedibile, ormai vi è un unico gruppo a capo di tre marchi e per questo si perderà molto in originalità e stile... speriamo che tutto vada per il meglio...l'Alfa deve essere un mondo a parte con una propria tradizione!
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Re: brutte notizie per il centro stile alfa romeo
i dispiace ma non penso che importi tanto dove viene disegnata un'auto, e' importante come viene disegnata. Senz'altro mi dispiace, soprattutto per il museo ma spero che sia una notizia falsa.
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Re: brutte notizie per il centro stile alfa romeo
Ma perchè lo devono fare dico io!ce crisi,non ci sono soldi ecc eccm,però per la Ferrari i soldi ci sono e come,già hanno pensato di ritornare a le mans,ma per favore,speriamo che le cose vanno a buon fine.....
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Re: brutte notizie per il centro stile alfa romeo
ma cose da pazzi...se penso che l'alfa romeo un giorno dovrebbe sparire o essere solo uno stemma in macchine identiche ad altre mi viene da gridare e spaccare tutto dai nervi...
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Re: brutte notizie per il centro stile alfa romeo
Non ci posso credere ma purtroppo l'afa fu comprata dalla fiat che pian piano essendo tutto uno stesso gruppo eliminerà tutto quello che è in più!!!
La fiat ha già i suoi disegnatori che se ne fa di altri???
Spero che non sia cos ì ma è troppo probabile
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Re: brutte notizie per il centro stile alfa romeo
Era una cosa che era nell'aria da tanto tempo: ormai ad Arese lavoravano (da anni!) non più di quattro-cinque persone. Per la verità, non so fino a che punto sia una brutta notizia... Ho conosciuto quegli uffici troppo bene, dall'interno, e ogni volta che uscivo da là dentro avevo il naso pieno di muffa: un ambiente mentalmente vecchio e incapace di integrarsi con le esigenze di un moderno e grande gruppo automobilistico. Si dovrebbe lavorare tutti per andare alla conquista del mondo, e invece c'era tanta gente (dal centro stile all'archivio storico) che - credetemi - remava contro, tutti come polpi buffamente attaccati ai loro ricordi. Mentre il mondo lì fuori correva.
Mi dispiace molto di più per il Museo, quello sì... Ma in realtà non credo che andrà a finire male: presto o tardi penso che risplenderà di nuovo.
Mi rendo conto che la mia potrebbe sembrare una posizione incomprensibile, ma non sempre le cose sono come appaiono dall'esterno. Comunque, un paio di mesi fa avevo espresso la mia opinione al riguardo sul mio sito...
http://www.cuorialfisti.com/punto/punto.htm
Mi dispiace molto di più per il Museo, quello sì... Ma in realtà non credo che andrà a finire male: presto o tardi penso che risplenderà di nuovo.
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Re: brutte notizie per il centro stile alfa romeo
ma speriamo che è un semplice fuoco di paglia ragazzi
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Re: brutte notizie per il centro stile alfa romeo
Comunque, c'è da dire che lo stabilimento di Arese è già da qualche anno che sembra un rudere pericolante. Sono andato a dargli un'occhiata l'ultima volta quattro mesi fa: sembra ormai un maniero tetro e desolato. Un anno fa circa hanno venduto l'immensa area del grande parcheggio che - d'avanti all'ingresso principale, su viale Alfa Romeo - anni fa era stracolmo delle auto di quadri e operai. Adesso è davvero la desolazione più assoluta, con capannoni fatiscenti e immondizia e scarti edili buttati di qua e di là, tra ruggine, degrado e un portiere sonnecchiante che sembra ogni momenti chiedersi "ma qui che ci sto a fare?". Tutto lo stabilimento, i centri direzionali e il centro stile sono già in abbandono da molti anni. Anche l'archivio storico (che era stato murato dopo il pensionamento della responsabile) ha riaperto i battenti più per fare l'inventario che altro, in attesa di trovagli una nuova casa. Pure l'economia della zona, che girava tutta intorno all'Alfa Romeo, si è spenta: alberghi, ristoranti e cose del genere hanno chiuso i battenti già da un pezzo. Arese è oggi uno dei tantissimi anonimi paesoni della campagna lombarda, nati e sviluppatisi tra gli anni Sessanta e Settanta come grandi dormitori, senza neanche un centro storico, senza un'anima: nebbia d'inverno, afa e zanzare d'estate, paesaggio piatto e sonnolento. No, non è un fuoco di paglia: siamo all'ultimo atto di Arese. Segno è che il museo, oggi un chilometro più in là dello stabilimento, si diceva che l'avrebbero trasferito in una nuova sede, più moderna e accogliente, a Pero, una decina di chilometri più a sud... Insomma, già nei progetti, viale Alfa Romeo era cosa chiusa. Adesso, pure l'affare del museo sembra essersi bloccato. Per come la vedo io, dovranno passare questi venti di recessione per ritrovare una nuova sede al museo e all'archivio storico.
Non è un caso che la riunione del 99° anniversario la tengano a Balocco: la vuota Arese senza più un'anima è sempre più lontana.
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Re: brutte notizie per il centro stile alfa romeo
dario leggendo le frasi mi è venuta una tristezza infinita
ma perchè siamo cosi, perchè lasciamo perdere dei patrimoni unici , come si fa a murare un archivio storico o ad abbandonare un museo
io credo che in periodi di crisi, un buon modo per uscirne potrebbe essere quello di puntare sulle glorie del passato, rivalorizzandole....
ma poi dico io porca miseria, la Mito sta vendendo un botto, secondo me nemmeno loro ci credevano, e diciamoci la verità esteticamente non è poi cosi ben riuscita, eppure le vendita sono allucinanti. Questo dato non li fa svegliare, ma anzi continuano a rinviare l'uscita della Milano perchè hanno paura del lancio per via della crisi, ma c***o, che tirino fuori gli attributi presentando un prodotto nuovo, di qualità, ed esteticamente degno del marchio alfa, e la crisi può essere vinta facilmente.
Come dice il Buon Silvio ( ogni tanto qualche cosa buona la spara, tra una festa e un'operazione di lifting ) è in periodi di crisi che si riesce a far più soldi, rischiando di più degli altri.
ma perchè siamo cosi, perchè lasciamo perdere dei patrimoni unici , come si fa a murare un archivio storico o ad abbandonare un museo
io credo che in periodi di crisi, un buon modo per uscirne potrebbe essere quello di puntare sulle glorie del passato, rivalorizzandole....
ma poi dico io porca miseria, la Mito sta vendendo un botto, secondo me nemmeno loro ci credevano, e diciamoci la verità esteticamente non è poi cosi ben riuscita, eppure le vendita sono allucinanti. Questo dato non li fa svegliare, ma anzi continuano a rinviare l'uscita della Milano perchè hanno paura del lancio per via della crisi, ma c***o, che tirino fuori gli attributi presentando un prodotto nuovo, di qualità, ed esteticamente degno del marchio alfa, e la crisi può essere vinta facilmente.
Come dice il Buon Silvio ( ogni tanto qualche cosa buona la spara, tra una festa e un'operazione di lifting ) è in periodi di crisi che si riesce a far più soldi, rischiando di più degli altri.
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Re: brutte notizie per il centro stile alfa romeo
...eh, il buon Silvio dice bene, Tony: nei periodi di crisi vince chi rischia di più, investendo per essere forte quando l'economia ripartirà.
Il problema, però, è un altro: l'Alfa Romeo. E anche gli alfisti. Diciamocelo: siamo un "popolo" troppo difficile, e abbiamo pure un po' troppa puzza sotto il naso, sempre pronti a filosofeggiare scordandoci del mercato. Sarà la storia del marchio, sarà che siamo troppo appassionati, sarà che siamo diffidenti... Fatto è che prenderci per il verso giusto è praticamente impossibile. Per vent'anni abbiamo demolito le Alfa parlando di trazioni, di pianali e componentistica comuni. Ragazzi, io ho 33 anni... praticamente è da quando sono nato che sento gli alfisti lamentarsi delle Alfa: pure quando arrivò l'Alfetta c'era chi si dannava e malediceva l'Alfa Romeo per quel cambio così ostico: l'Alfa Romeo è in crisi, dicevano, la Giulia era tutta un'altra cosa... quella sì che era una VERA Alfa! Quanti anni saranno passati? Quante generazioni di Alfa sono passate? Siamo nel 2009 e sento ripetere sempre le stesse cose: cambia solo il nome dell'auto. Viviamo di luoghi comuni, viviamo di miti di cui molti parlano solo per sentito dire: quando arrivò in listino la 75, oddio che ce ne fosse uno che quella macchina l'apprezzava! La solita vecchia e obsoleta minestra riscaldata: l'impianto elettrico frigge come un uovo, i freni posteriori sono un terno al lotto, ecc. Oggi tutti a osannarla, come d'altra parte anche l'Alfetta. Ora... dipingetevi questo quadro e poi moltiplicatelo per mille; ma che dico mille... diecimila: ecco, avrete un'idea di ciò che per anni è accaduto dentro lo stabilimento di Arese. Arese e Torino non si sono mai capiti: sembrava che in mezzo passasse una cortina di ferro. Ma dico io: si poteva andare avanti con "quelli" di Arese che sfottevano "quelli" di Torino? E tutto si è tradotto in un ventennale tiro e molla di cui nessuno è mai riuscito a venire a capo. Parlavi con la responsabile dell'archivio storico e pareva ti cantasse l'inno della superiorità lombarda, umiliata dalla prepotenza piemontese! Sapete qual è la verità? Per decenni e decenni, all'Alfa non si sono mai dovuti preoccupare dei bilanci: ad Arese pareva di essere negli uffici di Fantozzi... Ognuno si ritagliava il proprio angolo di potere e si auto-proclamava vicerè del reparto, perché lui era "più Alfa" degli altri e sapeva solo lui come fosse meglio agire. Alla fine, ecco che ne è rimasto. La storia, amici miei, è molto diversa da come noi appassionati ce la vogliamo immaginare: dell'Alfa Romeo non gliene è mai fregato niente a nessuno, perché ognuno aveva una SUA Alfa Romeo, una SUA personale idea dell'Alfa Romeo... Insomma, ogni testa un sovrano. E invece l'Alfa Romeo prima e la Fiat ora sono semplici società di capitali, come lo è l'Indesit, come lo è la coca cola, come lo è la philips o amcora samnsung. Noi immaginiamo che la mattina mister Marchionne o mister Montezemolo vanno al lavoro tutti fieri e orgogliosi, intonando l'inno della Fiat o della Ferrari. La realtà è che sono manager come tutti gli altri: nella loro testa il marchio Alfa Romeo, Fiat o Ferrari non è molto diverso dal marchio Ariston... Solo che questo produce lavatrici, quelli fanno auto: sempre elettrodomestici sono.
Morale della favola: la politica aziendale la si fa col portafogli e non col cuore. E il portafogli dice che oggi Arese non serve a nulla, soprattutto quell'Arese, fatto di gente che - ai "bei" tempi - si credeva il sale della terra e invece succhiava capitali pubblici pensando che questi fossero infiniti. Infiniti... L'Alfa Romeo se la sono mangiata loro per primi: ma ci rendiamo conto che cosa dovettero inventarsi sull'Alfasud per far quadrare i conti? Presero il ponte posteriore dell'Alfetta, lo girarono e lo montarono al contrario, all'avantreno: l'Alfasud è l'unica auto dell'era moderna ad avere il freno a mano che agisce sulle ruote anteriori e in dischi freno ANTERIORI in-board, all'uscita del differenziale... Chi ha guidato e conosciuto l'Alfasud sa cosa voleva dire avere a che fare con quei freni: tutti i difetti e gli squilibri che le Alfa col De Dion avevano al retrotreno, l'Alfasud li aveva all'avantreno. E vi lascio immaginare cosa ciò volesse dire. E invece "loro" erano dei, mi sembravano una massa di intoccabili. Ecco perché io Arese, in cuor mio l'ho sempre un po' odiato. E resto ancora oggi convinto che per far ripartire davvero l'Alfa quello stabilimeto bisognerebbe raderlo al suolo, salvando ovviamente il museo e il ricchissimo archivio storico (ma magari trasferendoli entrambi in un un luogo più elegante...).
A proposito dell'archivio storico, forse mi sono spiegato male: il fatto che è stato murato è stato in realtà un atto d'amore... Dopo che l'ultima responsabile era andata in pensione, non si era trovato nessuno pronta a sostiruirla e a capirci qualcosa in quel mare magnum di scaffali mobili. E' stato provvisoriamente murato e sigillato per evitare che qualcosa prendesse misteriosamente il... volo!!! Perché lì funzionano solo questi sitemi. Ho conosciuto personalmente gente (non dipendenti Alfa Romeo) che entrava e usciva dall'archivio storico come io entro ed esco dal bagno di casa mia. A proposito, se a Balocco ci sarà anche chi penso io... Bah, meglio che lascio perdere.
Mi sbaglierò, ma sono convinto che una vera valorizzazione del marchio Alfa Romeo possa avvenire solo lontano da Milano e dalla Lombardia. L'Alfa è stata sempre una azienda senza un vero padrone, o magari con un padrone lontano, un padrone astratto: forse è venuto il momento che un padrone vero lo trovi, uno che se lo metta in tasca e cominci a fare tutto ciò che vuole buttando fuori chi non ci sta. L'Alfa bisogna ripensarla da zero, ridargli un ruolo, un'immagine, una filosofia. La 159 è nata neanche quattro anni fa. Oggi vedo in strada la Mito e la 159 pare un'Alfa fuori produzione. Poi mi guardo ancora in giro e vedo la GT e poi ancora la 147... Che hanno in comune tra loro la GT, la 159, la 147 e la Mito??? Sembrano macchine di marchi diversi. Ci siamo salvati sino alla fine degli anni Novanta. Poi in Fiat è iniziato il valzer dei dirigenti e all'Alfa si sono fatti riprendere la mano: formalmente era la Fiat che approvava i progetti. Nella realtà, il centro stile - non si sa come - riusciva a imporre la sua visione dei modelli, completamente privi di un filo che li unisse. Vediamo ora che accade con la 149... ma già sento odore di burrasca. Forse... forse... riusciremo a rimetterci in carreggiata con l'erede della 159. Forse.
Il problema, però, è un altro: l'Alfa Romeo. E anche gli alfisti. Diciamocelo: siamo un "popolo" troppo difficile, e abbiamo pure un po' troppa puzza sotto il naso, sempre pronti a filosofeggiare scordandoci del mercato. Sarà la storia del marchio, sarà che siamo troppo appassionati, sarà che siamo diffidenti... Fatto è che prenderci per il verso giusto è praticamente impossibile. Per vent'anni abbiamo demolito le Alfa parlando di trazioni, di pianali e componentistica comuni. Ragazzi, io ho 33 anni... praticamente è da quando sono nato che sento gli alfisti lamentarsi delle Alfa: pure quando arrivò l'Alfetta c'era chi si dannava e malediceva l'Alfa Romeo per quel cambio così ostico: l'Alfa Romeo è in crisi, dicevano, la Giulia era tutta un'altra cosa... quella sì che era una VERA Alfa! Quanti anni saranno passati? Quante generazioni di Alfa sono passate? Siamo nel 2009 e sento ripetere sempre le stesse cose: cambia solo il nome dell'auto. Viviamo di luoghi comuni, viviamo di miti di cui molti parlano solo per sentito dire: quando arrivò in listino la 75, oddio che ce ne fosse uno che quella macchina l'apprezzava! La solita vecchia e obsoleta minestra riscaldata: l'impianto elettrico frigge come un uovo, i freni posteriori sono un terno al lotto, ecc. Oggi tutti a osannarla, come d'altra parte anche l'Alfetta. Ora... dipingetevi questo quadro e poi moltiplicatelo per mille; ma che dico mille... diecimila: ecco, avrete un'idea di ciò che per anni è accaduto dentro lo stabilimento di Arese. Arese e Torino non si sono mai capiti: sembrava che in mezzo passasse una cortina di ferro. Ma dico io: si poteva andare avanti con "quelli" di Arese che sfottevano "quelli" di Torino? E tutto si è tradotto in un ventennale tiro e molla di cui nessuno è mai riuscito a venire a capo. Parlavi con la responsabile dell'archivio storico e pareva ti cantasse l'inno della superiorità lombarda, umiliata dalla prepotenza piemontese! Sapete qual è la verità? Per decenni e decenni, all'Alfa non si sono mai dovuti preoccupare dei bilanci: ad Arese pareva di essere negli uffici di Fantozzi... Ognuno si ritagliava il proprio angolo di potere e si auto-proclamava vicerè del reparto, perché lui era "più Alfa" degli altri e sapeva solo lui come fosse meglio agire. Alla fine, ecco che ne è rimasto. La storia, amici miei, è molto diversa da come noi appassionati ce la vogliamo immaginare: dell'Alfa Romeo non gliene è mai fregato niente a nessuno, perché ognuno aveva una SUA Alfa Romeo, una SUA personale idea dell'Alfa Romeo... Insomma, ogni testa un sovrano. E invece l'Alfa Romeo prima e la Fiat ora sono semplici società di capitali, come lo è l'Indesit, come lo è la coca cola, come lo è la philips o amcora samnsung. Noi immaginiamo che la mattina mister Marchionne o mister Montezemolo vanno al lavoro tutti fieri e orgogliosi, intonando l'inno della Fiat o della Ferrari. La realtà è che sono manager come tutti gli altri: nella loro testa il marchio Alfa Romeo, Fiat o Ferrari non è molto diverso dal marchio Ariston... Solo che questo produce lavatrici, quelli fanno auto: sempre elettrodomestici sono.
Morale della favola: la politica aziendale la si fa col portafogli e non col cuore. E il portafogli dice che oggi Arese non serve a nulla, soprattutto quell'Arese, fatto di gente che - ai "bei" tempi - si credeva il sale della terra e invece succhiava capitali pubblici pensando che questi fossero infiniti. Infiniti... L'Alfa Romeo se la sono mangiata loro per primi: ma ci rendiamo conto che cosa dovettero inventarsi sull'Alfasud per far quadrare i conti? Presero il ponte posteriore dell'Alfetta, lo girarono e lo montarono al contrario, all'avantreno: l'Alfasud è l'unica auto dell'era moderna ad avere il freno a mano che agisce sulle ruote anteriori e in dischi freno ANTERIORI in-board, all'uscita del differenziale... Chi ha guidato e conosciuto l'Alfasud sa cosa voleva dire avere a che fare con quei freni: tutti i difetti e gli squilibri che le Alfa col De Dion avevano al retrotreno, l'Alfasud li aveva all'avantreno. E vi lascio immaginare cosa ciò volesse dire. E invece "loro" erano dei, mi sembravano una massa di intoccabili. Ecco perché io Arese, in cuor mio l'ho sempre un po' odiato. E resto ancora oggi convinto che per far ripartire davvero l'Alfa quello stabilimeto bisognerebbe raderlo al suolo, salvando ovviamente il museo e il ricchissimo archivio storico (ma magari trasferendoli entrambi in un un luogo più elegante...).
A proposito dell'archivio storico, forse mi sono spiegato male: il fatto che è stato murato è stato in realtà un atto d'amore... Dopo che l'ultima responsabile era andata in pensione, non si era trovato nessuno pronta a sostiruirla e a capirci qualcosa in quel mare magnum di scaffali mobili. E' stato provvisoriamente murato e sigillato per evitare che qualcosa prendesse misteriosamente il... volo!!! Perché lì funzionano solo questi sitemi. Ho conosciuto personalmente gente (non dipendenti Alfa Romeo) che entrava e usciva dall'archivio storico come io entro ed esco dal bagno di casa mia. A proposito, se a Balocco ci sarà anche chi penso io... Bah, meglio che lascio perdere.
Mi sbaglierò, ma sono convinto che una vera valorizzazione del marchio Alfa Romeo possa avvenire solo lontano da Milano e dalla Lombardia. L'Alfa è stata sempre una azienda senza un vero padrone, o magari con un padrone lontano, un padrone astratto: forse è venuto il momento che un padrone vero lo trovi, uno che se lo metta in tasca e cominci a fare tutto ciò che vuole buttando fuori chi non ci sta. L'Alfa bisogna ripensarla da zero, ridargli un ruolo, un'immagine, una filosofia. La 159 è nata neanche quattro anni fa. Oggi vedo in strada la Mito e la 159 pare un'Alfa fuori produzione. Poi mi guardo ancora in giro e vedo la GT e poi ancora la 147... Che hanno in comune tra loro la GT, la 159, la 147 e la Mito??? Sembrano macchine di marchi diversi. Ci siamo salvati sino alla fine degli anni Novanta. Poi in Fiat è iniziato il valzer dei dirigenti e all'Alfa si sono fatti riprendere la mano: formalmente era la Fiat che approvava i progetti. Nella realtà, il centro stile - non si sa come - riusciva a imporre la sua visione dei modelli, completamente privi di un filo che li unisse. Vediamo ora che accade con la 149... ma già sento odore di burrasca. Forse... forse... riusciremo a rimetterci in carreggiata con l'erede della 159. Forse.
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Re: brutte notizie per il centro stile alfa romeo
azz... quanto ho scritto!!!
Scusatemi, m'è scappato il dito sulla tastiera...
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Re: brutte notizie per il centro stile alfa romeo
piccolo o.t
tranquillo fattelo scappare più spesso il dito perchè è un piacere leggere quello che scrivi, l'ideale sarebbe ascoltarti dal vivo, spero che avvenga presto
chiudo o.t.
è vero hai ragione, la storia è quasi sempre diversa da come la vorrebbero gli appassionati, ed è verissimo che per i dirigenti un marchio vale l'altro, l'importante è vendere, fregandosene della storia del marchio ecc... ecc...
sono daccordo con te anche sul fatto che i recenti modelli alfa 147, gt, 159 e Mito , non hanno un filo conduttore, però ti posso dire che se il risultato doveva essere come quello di audi o di bmw, dove molti modelli sono le versioni in piccolo del modello successivo, forse è stato meglio che i modelli alfa siano stati separati, perchè da quello che è emerso del modo di ragionare del centro stile chissà che sarebbe venuto fuori
tranquillo fattelo scappare più spesso il dito perchè è un piacere leggere quello che scrivi, l'ideale sarebbe ascoltarti dal vivo, spero che avvenga presto
chiudo o.t.
è vero hai ragione, la storia è quasi sempre diversa da come la vorrebbero gli appassionati, ed è verissimo che per i dirigenti un marchio vale l'altro, l'importante è vendere, fregandosene della storia del marchio ecc... ecc...
sono daccordo con te anche sul fatto che i recenti modelli alfa 147, gt, 159 e Mito , non hanno un filo conduttore, però ti posso dire che se il risultato doveva essere come quello di audi o di bmw, dove molti modelli sono le versioni in piccolo del modello successivo, forse è stato meglio che i modelli alfa siano stati separati, perchè da quello che è emerso del modo di ragionare del centro stile chissà che sarebbe venuto fuori
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Re: brutte notizie per il centro stile alfa romeo
E' vero, è vero...
Comunque io rimango sempre un inguaribile ottimista: prima o poi questa nebbia si diraderà e tutte le tessere del mosaico andranno al loro posto.
Comunque io rimango sempre un inguaribile ottimista: prima o poi questa nebbia si diraderà e tutte le tessere del mosaico andranno al loro posto.
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Re: brutte notizie per il centro stile alfa romeo
ZeroAlfa ha scritto:E' vero, è vero...
Comunque io rimango sempre un inguaribile ottimista: prima o poi questa nebbia si diraderà e tutte le tessere del mosaico andranno al loro posto.
Zero su questo io l'ho pensata sempre così... non lo so ma sono sempre fiducioso che le cose si aggiusteranno e arriveranno tempi di gloria e successo per noi alfisti!!!
Cmq bello leggere cio che scrivi!!!
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Re: brutte notizie per il centro stile alfa romeo
Grazie!
Sì, a vedere sempre tutto nero ci si fa... sulu 'u sancu acqua!!! Alla fine, la soluzione arriverà.
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Re: brutte notizie per il centro stile e per il museo alfa romeo
Assurdo, leggete qua
“L’8 settembre ha riaperto il Museo Alfa Romeo al Centro Direzionale di Arese dopo nove mesi di chiusura, ma la speranza di interventi migliorativi è stata vanificata da una semplice visita: un vero e proprio disastro, dovuto a una situazione di estremo degrado e di sporcizia totalmente inaccettabili, un chiaro segno di disinteresse da parte della Fiat per l’Alfa Romeo“.
Questo è parte del contenuto di una nota della Confederazione Unitaria di Base (CUB), nella quale insieme all’FLM Uniti, i sindacalisti presenti alla ricognizione lanciano un pesantissimo affondo contro Fiat. “Il rilancio del marchio Alfa deve partire proprio dal Museo, la cui gestione potrebbe occupare un certo numero di lavoratori. Ancora una volta un’iniziativa del tutto innocua ha creato scompiglio nei vertici Fiat, segno che mettere in piazza le loro negligenze dà sempre fastidio”, prosegue il comunicato.
“Inoltre nei primi giorni di agosto è stata firmata la convenzione tra i comuni per il piano sull’area di Arese circa la costruzione di un centro commerciale con villette e alberghi nel totale silenzio di Fiat. Infine, come in ogni stabilimento Fiat, anche ad Arese esiste un problema occupazionale in cui non ci sono garanzie di ripresa delle attività come la progettazione, la sperimentazione e lo stile”.
“L’8 settembre ha riaperto il Museo Alfa Romeo al Centro Direzionale di Arese dopo nove mesi di chiusura, ma la speranza di interventi migliorativi è stata vanificata da una semplice visita: un vero e proprio disastro, dovuto a una situazione di estremo degrado e di sporcizia totalmente inaccettabili, un chiaro segno di disinteresse da parte della Fiat per l’Alfa Romeo“.
Questo è parte del contenuto di una nota della Confederazione Unitaria di Base (CUB), nella quale insieme all’FLM Uniti, i sindacalisti presenti alla ricognizione lanciano un pesantissimo affondo contro Fiat. “Il rilancio del marchio Alfa deve partire proprio dal Museo, la cui gestione potrebbe occupare un certo numero di lavoratori. Ancora una volta un’iniziativa del tutto innocua ha creato scompiglio nei vertici Fiat, segno che mettere in piazza le loro negligenze dà sempre fastidio”, prosegue il comunicato.
“Inoltre nei primi giorni di agosto è stata firmata la convenzione tra i comuni per il piano sull’area di Arese circa la costruzione di un centro commerciale con villette e alberghi nel totale silenzio di Fiat. Infine, come in ogni stabilimento Fiat, anche ad Arese esiste un problema occupazionale in cui non ci sono garanzie di ripresa delle attività come la progettazione, la sperimentazione e lo stile”.
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Re: brutte notizie per il centro stile e per il museo alfa romeo
E' una semplice conferma che le aree Alfa Romeo di Arese si avviano alla chiusura definitiva: è solo questione di tempo. Il museo lo sposteranno da qualche altra parte, non necessariamente in Lombardia. D'altra parte, quando l'hanno chiuso non l'hanno chiuso dicendo che avrebbero fatto delle migliorie o delle ristrutturazioni... L'hanno chiuso e stop. Credo che la riapertura sia dovuta semplicemente alle tante richieste di visita che nel frattempo avranno ricevuto.
P.S.: progettazione... sperimentazione... stile... Ma di che parlano? Arrivano un po' tardi: ormai queste cose hanno preso il volo da Arese in direzione Torino in modo definitivo, e con loro pure gli uomini che queste operazioni effettuavano. L'unica emergenza occupazionale di Arese è quella dei 4 addetti alle portinerie...
P.S.: progettazione... sperimentazione... stile... Ma di che parlano? Arrivano un po' tardi: ormai queste cose hanno preso il volo da Arese in direzione Torino in modo definitivo, e con loro pure gli uomini che queste operazioni effettuavano. L'unica emergenza occupazionale di Arese è quella dei 4 addetti alle portinerie...
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Re: brutte notizie per il centro stile e per il museo alfa romeo
Sorrido... Passi per le villette, ma vogliono farci pure gli alberghi???
L'unico che c'era ad Arese sino a tre anni fa ha chiuso per... vuoto pneumatico! Forse io sono stato uno degli ultimi ad entrarci. In quella landa desolata in mezzo alla pianura padana, chi sarebbe così pazzo da prendere una stanza? Gli alberghi ad Arese hanno sempre vissuto della luce riflessa dall'Alfa Romeo: affari, convegni, ecc.
Bah...
L'unico che c'era ad Arese sino a tre anni fa ha chiuso per... vuoto pneumatico! Forse io sono stato uno degli ultimi ad entrarci. In quella landa desolata in mezzo alla pianura padana, chi sarebbe così pazzo da prendere una stanza? Gli alberghi ad Arese hanno sempre vissuto della luce riflessa dall'Alfa Romeo: affari, convegni, ecc.
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Re: brutte notizie per il centro stile e per il museo alfa romeo
dopo le polemiche sul museo di arese, l'alfa romeo pubblica un video dove mostra le attività del museo
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Re: brutte notizie per il centro stile e per il museo alfa romeo
si l avevo gia visto su alfamitoblog. interessante davvero