Alfa Romeo Giulia
La produzione è avvenuta dal 1962 al 1977. Apparteneva alla categoria delle berline e sostituì l’alfa Romeo Giulietta. La sua lunghezza è di 4.140 mm, larghezza 1.560 mm per un peso di 1.000 Kg e un passo di 2.510 mm.
Il motore a quattro cilindri di scuola aeronautica, con distribuzione bialbero e costruzione interamente in alluminio. Rispetto a quello della sua progenitrice c'era, oltre all'incremento di cilindrata da 1290 a 1570cc, l'importante innovazione delle valvole raffreddate al sodio (in pratica le valvole erano cave e la cavità stessa conteneva granuli di sodio). Le sospensioni anteriori avevano uno schema a quadrilateri sovrapposti, mentre il retrotreno era a ponte rigido posteriore (reso più funzionale riposizionando gli attacchi di molle e ammortizzatori e mantenendo la scatola del differenziale in alluminio). La trazione era posteriore, la trasmissione era manuale a cinque rapporti, mentre i freni erano a tamburo con gli anteriori a 3 ganasce, sostituiti in seguito da un impianto a 4 dischi Dunlop. Se la meccanica era d'avanguardia (a parte la soluzione arcaica dell'impianto frenante della primissima serie), anche la scocca, a deformazione differenziata (con cellula abitativa rigida), e la linea della carrozzeria erano molto moderne. Grazie alla coda tronca, alle incavature laterali alla base della linea di cintura (che accompagnavano l'aria dal muso alla coda) e al muso basso e sfuggente la Giulia (che era una classica 3 volumi 4 porte) aveva un coefficiente di penetrazione aerodinamica (infatti era famoso uno slogan " la Giulia l'auto disegnata dal vento") (CX) di soli 0,34 punti. Quest'ultimo aspetto le dava anche un tocco notevole di aggressività (i fari grandi alle estremità e i piccoli all'interno ricordavano una persona con le ciglia aggrottate).Il risultato finale di tanta tecnologia d'avanguardia fu assolutamente strabiliante: una prova su strada condotta da una rivista specializzata nel 1965 la pose a confronto con altre 12 concorrenti di pari classe; ne risultò la più veloce con 177,154 km/h anche in questo caso vi era uno slogan "la Giulia la berlina di famiglia che vince le corse", quando le altre oscillarono tra i 132 km/h e i 165 km/h.
Alfa Romeo GTA Junior
La vettura secondo le strategie dei vertici Alfa, inizialmente doveva essere lanciata in concomitanza con l'inaugurazione del nuovo stabilimento Alfa di Arese, ma a causa dei continui ritardi nella consegna dello stesso, per circa 2 anni si ebbe una curiosa fase di transizione in cui le prime parti di vettura ad essere prodotte nel nuovo impianto fuori Milano furono le scocche e sopra di esse si doveva montare tutta la componentistica meccanica ancora proveniente dall'impianto milanese del Portello. Il tutto fu possibile perché le due fabbriche distavano solo 15 chilometri. La prima vettura ad essere prodotta ad Arese fu poi la Giulia GT del 1963.
La prima serie (1962-1972)
Le 1600
1963 Alfa Romeo Giula TI
La Giulia venne presentata presso l'Autodromo Nazionale di Monza il 27 giugno 1962 nella versione TI (acronimo di Turismo Internazionale). Grazie alla cilindrata di 1570 cc e all'alimentazione con un carburatore doppio corpo verticale, il motore poteva erogare una potenza di 92 cv (67 Kw). Il cambio a 5 rapporti aveva la leva al volante, che ne rendeva scomoda e poco sportiva la manovrabilità. Il sedile anteriore aveva la seduta in pezzo unico, mentre la plancia (in plastica grigia) incorporava una strumentazione ad andamento orizzontale (con indicatori quadrati a nastro). Nel 1963 venne lanciata la versione Ti Super, pensata per l'omologazione alle gare turismo. Rispetto alla Ti, la Ti Super presentava una carrozzeria alleggerita (cofani e portiere in alluminio, lunotto e finestrini posteriori in plexiglass, alcuni lamierati assottigliati, allestimento interno semplificato, un motore potenziato di 112 CV (testata monoaccensione , alimentazione con n.2 carburatori Weber 45DCOE14, valvole maggiorate, alberi distribuzione sportivi), freni a disco, cerchi in lega Campagnolo con feritoie quadrangolari e leva del cambio a cloche sul pavimento. A richiesta erano disponibili radiatore dell'olio, differenziale autobloccante e rapporti al ponte differenti. Esternamente la Ti Super si riconosceva per i quadrifogli adesivi sulla fiancata e la sostituzione della coppia di fari anteriori più interna con prese d'aria circolari. In pista diede parecchie soddisfazioni all'Alfa Romeo che coniò lo slogan: "Giulia, la berlina che vince le corse".
Nel 1964, dopo aver tolto di listino la Ti Super (costruita nei 501 esemplari necessari all'omologazione per le gare), l'Alfa Romeo aggiornò anche la Ti: 4 freni disco (dopo 22.000 esemplari con freni a tamburo), sedili anteriori separati e leva del cambio a cloche sul pavimento. Nel 1965 la 1600 TI venne affiancata dalla Giulia Super. Finiture più curate (plancia rivestita in legno, strumentazione circolare, sedili ridisegnati, profilo "sottoporta" cromato, diversi fregi posteriori, biscioni smaltati sui montanti posteriori) e motore potenziato a 98cv erano gli atout della Super. Nel 1967 la 1600 Ti uscì di listino, rimpiazzata dalla 1600 S con motore da 95cv, strumentazione simile alla Super e eliminazione di quasi tutti i profili cromati. Nel 1969 la Super venne potenziata a 102cv.
Le 1300
Alfa Romeo Super 1300
Nel 1964 venne lanciato il modello d'accesso Giulia 1300, con motore di 1290cc evoluzione di quello montato sulla Giulietta TI monocarburatore doppio corpo (78cv), cambio a 4 marce, frontale con due solo fari (anziché 4 come sulla 1600), interni molto semplificati e dotazione di accessori ridotta all'osso ma anche in questo caso era la 1300 piu' veloce del mondo con una velocità dichiarata di Km h 155 nella prova di Quattoruote supero agevolmente i 160 Km h effettivi(mancava anche il servofreno) Nel 1965 venne presentata la 1300 TI, con motore di 1290cc alimentato a carburatore singolo da 82cv, cambio a 5 marce, servofreno, finiture più curate e frontale con due soli fari . Nel 1969 anche la 1300 base ottenne il servofreno, mentre nel 1970 nacque la Giulia 1300 Super. Oltre che per le finiture ispirate a quelle dell'omonima versione 1600 (ma il frontale rimaneva a fari singoli), la 1300 Super si distingueva per il motore 1300 bicarburatore da 89cv (abbinato al cambio manuale a 5 marce). Nel 1971 la 1300 base venne tolta di listino.
La seconda serie (1972-1977)
La Giulia Super "unificata"
Nel 1972, in occasione di un leggero restyling, la gamma venne semplificata e l'offerta ridotta a due soli modelli. Le modifiche estetiche riguardarono una nuova mascherina (nera con barre cromate), l'eliminazione delle cornici cromate attorno alle luci posteriori e i cerchi ruota. All'interno venne mantenuto l'allestimento Super, con alcune variazioni (consolle centrale rivestita il legno) e semplificazioni (pavimento in gomma anziché in moquette). La Giulia Super (questa la nuova denominazione) era disponibile nelle versioni, assolutamente identiche (anche la 1300 adottò il frontale a 4 fari): 1.3 (1290cc, 89cv) e 1.6 (1570cc, 102cv).
La Giulia Nuova Super
Nel 1974 un restyling più consistente diede vita alla Nuova Super. A cambiare furono il frontale (nuova mascherina in plastica nera, diverso scudetto Alfa, cofano motore liscio), i paraurti (più avvolgenti), la coda (cofano liscio, diverso layout delle luci) e gli interni (plancia rivista, cambio a torretta, pavimento in moquette). Nessuna novità tecnica. La gamma rimaneva composta delle versioni 1300 da 89cv e 1600 da 102cv. Nonostante gli anni trascorsi, la "Giulia" continua a meravigliare anche in quest'ultima versione "Nuova Super" con riguardo alle doti motoristiche e dinamiche in generale: una nota rivista specializzata annotò"..la berlina 1300 più veloce del mercato..", e ancora nell'accelerazione da fermo "il tempo ottenuto sul chilometro da fermo..è ancora oggi il migliore ottenuto da berline 1300..". Nel 1976 venne lanciata la Giulia Nuova Super Diesel, mossa da un 4 cilindri diesel di 1760cc prodotto dalla Perkins (era lo stesso dei furgoni Alfa Romeo F12). Lento (55cv secondo le ottimistiche specifiche SAE, 135 km/h), rumoroso e ruvido, era del tutto inadatto ad una berlina sportiva. La Nuova Super Diesel fu un sonoro fiasco (meno di 6.500 esemplari prodotti).
La bontà tecnica della Giulia fu ampiamente sfruttata dall'Alfa Romeo negli anni '60 e nei primissimi anni '70, tanto che, fino all'esordio di Alfetta e Alfasud, tutta la gamma era composta da modelli basati sulla Giulia. Le derivate erano:
• Alfa Romeo Giulia GT
• Alfa Romeo Giulia GTA
• Alfa Romeo Giulia GT 1300 Junior
• Alfa Romeo Spider Duetto
• Alfa Romeo Montreal
• Alfa Romeo 1750
• Alfa Romeo 2000
• Alfa Romeo Gran Sport Quattroruote
Modelli prodotti
Giulia 1600 TI dal 1962 al 1967
Giulia 1600 TI Super dal 1963 al 1964
Giulia 1300 dal 1964 al 1971
Giulia Super dal 1965 al 1972
Giulia 1300 TI dal 1966 al 1972
Giulia 1300 Super dal 1970 al 1972
Giulia 1600 S dal 1968 al 1970
Giulia Super 1.3 dal 1972 al 1974
Giulia Super 1.6 dal 1972 al 1974
Giulia Nuova Super 1.3 dal 1974 al 1977
Giulia Nuova Super 1.6 dal 1974 al 1977
Giulia Nuova Super Diesel dal 1976 al 1977
Caratteristiche tecniche (Alfa Romeo Giulia TI - 1962)
Motore:4 cilindri in linea ciclo Otto con camere di scoppio emisferiche
Cilindrata 1.570 cc (Alesaggio x corsa = 78 x 82 mm)
Distribuzione:A 2V al sodio, doppio albero a cammes in testa e doppia catena
Potenza max: 92 CV DIN (106 CV SAE) a 6000 giri/min
Frizione:Monodisco a secco
Cambio: 5 rapporti + RM
Trazione:Posteriore
Scocca: metallica autoportante a struttura progressivamente differenziata
Sospensioni anteriore:
Indipendenti, bracci trasversali, biella obliqua, molle elicoidali, barra stabilizzatrice, ammortizzatori idraulici telescopici
Sospensioni posteriore:
A ponte rigido, molle elicoidali, bracci longitudinali, ammortizzatori idraulici telescopici
Impianto frenante
A tamburo di tre ceppi anteriori e due ceppi posteriori
Pneumatici: 155 x 15
Serbatoio: 46 litri
Velocità massima: 175 km/h
Consumo medio: 10,5 lt/100 km)