Il suono virtuale.
Inviato: 17/01/2013, 19:22
Da tempo se ne parlava e lo si sperimentava, ma adesso il suono virtuale è arrivato sull'auto di tutti i giorni. Meglio iniziare a prenderci confidenza, perché è solo questione di tempo: presto o tardi, arriverà pure su un'Alfa (ed è questo il motivo per cui questa discussione ho voluto aprirla proprio qui, nell'area General Alfa). Anzi, una possibile candidata ci sarebbe già: la Mito 0.9 TwinAir.
Elettronica e tecnologia ormai consentono anche questo: viaggiare su una bicilindrica o su una tricilindrica con nelle orecchie il suono di un 12 cilindri! Ma non è solo un capriccio: a volte (e lo sarà sempre più!) è una necessità, la necessità di rendere gradevole il suono di motori dal timbro non propriamente appagante per l'appassionato medio. Motori nati sotto la filosofia del downsizing e motori anche costretti a rispettare le nuove normative europee sull'inquinamento acustico che nel 2017 diventeranno rigidissime.
Ci ha pensato la Renault per la sua recentissima Clio 4: il nuovo R-Sound Effect permette di riprodurre, attraverso gli altoparlanti dell'abitacolo, il suono di ben 6 motori a scelta, di cui 1 da competizione. Viene garantito il massimo realismo, perché il sistema modulerà il suono in base alla velocità, ai giri del motore e alla pressione sul pedale dell'acceleratore.
Ma la Renault non è certo la prima, e c'è da scommettere che non sarà neanche l'ultima. Per esempio, l'Audi ha già piazzato un altoparlante vicino ad ogni terminale dei modelli equipaggiati col motre V6 turbodiesel da 313 cv. Questi altoparlanti sono attivati da un amplificatore gestito direttamente dalla centralina di iniezione ed emettono un suono che si somma a quello vero prodotto del motore: l'effetto cercato (e ottenuto) è quello di non sentire più un 6 cilindri turbodiesel ma un 8 cilindri turbobenzina.
Un altro esempio? La Ferrari F12 Berlinetta. Qui l'obiettivo è stato quello di rendere più marcato dentro l'abitacolo il suono dell'aspirazione senza però aumentare la rumorosità reale del motore: ci si è riusciti attraverso la creazione di due lunghi condotti tubolari che partono dal motore dell'auto ed entrano (mimetizzati) nell'abitacolo. All'interno i questi tubi si trova una membrana che, vibrando a causa delle onde di pressione del suono, trasmette frequenze più gradevoli. E non è un sistema esclusivo della Ferrari: lo adottano anche alcune recenti Porsche e persino qualche Ford (le Focus 1.6 e le Focus ST).
Pure la Volkswagen e la Bmw hanno iniziato a seguire questa strada: la prima sulle ultime Golf GTI, la seconda sulla sua M5. In entrambi i casi, un altoparlante simula nell'abitacolo il suono del propulsore, con frequenze messe a punto in laboratorio.
In alcuni casi, poi, il suono virtuale viene in aiuto dei progettisti che vgliono ridurre i rumori di bordo senza fare largo impiego di pesanti e costosi pannelli isolanti in materiale sintetico. In questi casi, due o più microfoni rilevano il suono prodotto dal motore istante per istante, un generatore di frequenze elabora un segnale opposto a quello che viene registrato dai microfoni e due o più altoparlanti emettono nell'abitacolo un suono che annulla quello del motore. Oggi seguono questa strada le Cadillac SRX e ATS, la GMC Terrain (suv americana non importata in Italia) e alcune Honda e Lexus vendute in Giappone e Nord-America.
C'è da giurare che l'elenco di queste applicazioni a breve inizierà ad allungarsi sempre più. La Clio IV le sta rendendo disponibili sull'auto di tutti i giorni, ma pian piano sempre più modelli iniziaranno a seguire la sua strada.
Elettronica e tecnologia ormai consentono anche questo: viaggiare su una bicilindrica o su una tricilindrica con nelle orecchie il suono di un 12 cilindri! Ma non è solo un capriccio: a volte (e lo sarà sempre più!) è una necessità, la necessità di rendere gradevole il suono di motori dal timbro non propriamente appagante per l'appassionato medio. Motori nati sotto la filosofia del downsizing e motori anche costretti a rispettare le nuove normative europee sull'inquinamento acustico che nel 2017 diventeranno rigidissime.
Ci ha pensato la Renault per la sua recentissima Clio 4: il nuovo R-Sound Effect permette di riprodurre, attraverso gli altoparlanti dell'abitacolo, il suono di ben 6 motori a scelta, di cui 1 da competizione. Viene garantito il massimo realismo, perché il sistema modulerà il suono in base alla velocità, ai giri del motore e alla pressione sul pedale dell'acceleratore.
Ma la Renault non è certo la prima, e c'è da scommettere che non sarà neanche l'ultima. Per esempio, l'Audi ha già piazzato un altoparlante vicino ad ogni terminale dei modelli equipaggiati col motre V6 turbodiesel da 313 cv. Questi altoparlanti sono attivati da un amplificatore gestito direttamente dalla centralina di iniezione ed emettono un suono che si somma a quello vero prodotto del motore: l'effetto cercato (e ottenuto) è quello di non sentire più un 6 cilindri turbodiesel ma un 8 cilindri turbobenzina.
Un altro esempio? La Ferrari F12 Berlinetta. Qui l'obiettivo è stato quello di rendere più marcato dentro l'abitacolo il suono dell'aspirazione senza però aumentare la rumorosità reale del motore: ci si è riusciti attraverso la creazione di due lunghi condotti tubolari che partono dal motore dell'auto ed entrano (mimetizzati) nell'abitacolo. All'interno i questi tubi si trova una membrana che, vibrando a causa delle onde di pressione del suono, trasmette frequenze più gradevoli. E non è un sistema esclusivo della Ferrari: lo adottano anche alcune recenti Porsche e persino qualche Ford (le Focus 1.6 e le Focus ST).
Pure la Volkswagen e la Bmw hanno iniziato a seguire questa strada: la prima sulle ultime Golf GTI, la seconda sulla sua M5. In entrambi i casi, un altoparlante simula nell'abitacolo il suono del propulsore, con frequenze messe a punto in laboratorio.
In alcuni casi, poi, il suono virtuale viene in aiuto dei progettisti che vgliono ridurre i rumori di bordo senza fare largo impiego di pesanti e costosi pannelli isolanti in materiale sintetico. In questi casi, due o più microfoni rilevano il suono prodotto dal motore istante per istante, un generatore di frequenze elabora un segnale opposto a quello che viene registrato dai microfoni e due o più altoparlanti emettono nell'abitacolo un suono che annulla quello del motore. Oggi seguono questa strada le Cadillac SRX e ATS, la GMC Terrain (suv americana non importata in Italia) e alcune Honda e Lexus vendute in Giappone e Nord-America.
C'è da giurare che l'elenco di queste applicazioni a breve inizierà ad allungarsi sempre più. La Clio IV le sta rendendo disponibili sull'auto di tutti i giorni, ma pian piano sempre più modelli iniziaranno a seguire la sua strada.