Iniziano i test per la Giulia.
Inviato: 08/11/2010, 23:42
Ecco nuove informazioni sulla giulia http://www.alvolante.it/news/alfa_romeo ... -358781044
L'Alfa Romeo sta compiendo dei test su un prototipo con ossatura della Chrysler 300C e trazione integrale. La Giulia dovrebbe arrivare nel 2012, anche in versione sportiva con il V6 Pentastar da circa 300 CV.
FINALMENTE SU ASFALTO - Chi l’ha vista giura che sembra il muletto di una Giulietta un po’ “ingrassato” e raffazzonato, stracarico di appendici e di svariate altre “camuffature”. È comunque certo che la nuova Alfa Romeo Giulia (nella foto la nostra ricostruzione grafica) ha finalmente lasciato i sofisticati ambienti virtuali dei programmi di progettazione al computer per cominciare a calcare l’asfalto. La berlina di classe medio alta che dovrebbe segnare il definitivo rilancio del glorioso marchio milanese emigrato a Torino, al momento non è ancora uscita sulle strade aperte al traffico, ma si muove all’interno del recinto del circuito di Balocco (Vercelli), soprattutto la mattina presto o quando l’afflusso dei visitatori all’impianto del gruppo Fiat è meno intenso, per cui i rischi di essere intercettata sono più bassi.
PATCHWORK - A dispetto della cortina protettiva stesa attorno ai primi collaudi, i nostri “segugi” non hanno mai mollato la presa e ci hanno permesso di seguire passo passo l’evoluzione dell’attesa (e chiacchierata) berlina Alfa Romeo, che dovrebbe vedere la luce entro il 2012. Il “mulettone” della nuova Giulia che sta girando in questi giorni, sfrutta il pianale - opportunamente evoluto e adattato - della Chrysler 300C (molto conveniente da sviluppare e produrre), la carrozzeria opportunamente “tagliata”, allargata e allungata della Giulietta, e i moderni motori della Fiat Powertrain Technologies. Insomma un interessante “patchwork”, cioè un mosaico, di componenti dalla grande personalità tecnica.
ALLA RICERCA DELL’HANDLING - Come per la Giulietta, le linee guida della prima fase dello sviluppo (oltre ad armonizzare i vari ingredienti”) puntano a conseguire un “handling” (una maneggevolezza) al vertice della categoria. Nello specifico, assieme alla razionalizzazione del pianale, che non è certamente il più leggero nella sua classe, si stanno sviluppando raffinati sistemi di sterzo e soprattutto schemi di sospensioni duttili e leggere con triangoli e braccetti in lega leggera (non necessariamente integrati nelle “solite” McPherson), con ammortizzatori raffinati e di qualità (a questo proposito si stanno sperimentando Bilstein e Koni), che diventeranno anche il cuore di un sistema attivo controllato elettronicamente e gestito dal noto sistema Dna (già utilizzato per Giulietta e MiTo).
CI SARÀ ANCHE LA “SUPER” - Al momento i collaudi dell'Alfa Romeo Giulia si basano su muletti equipaggiati con due motori: il 1750 TBi Turbo a iniezione diretta di benzina da circa 230 CV e il 2.0 JTDm turbodiesel da 170 CV, abbinati a un moderno cambio robotizzato a doppia frizione (evoluzione del TCT già utilizzato per la MiTo). In futuro arriveranno propulsori ancor più sofisticati e prestanti, come l’evoluzione del MultiAir da circa 200 CV, e non mancherà una versione ancora più performante, forse marchiata GTA (ma qualcuno giura che potrebbe chiamarsi “Super”, in omaggio alla Giulia più sportiva del passato), per la quale dovrebbe essere utilizzato il V6 Pentastar della Chrysler, con cilindrata di 3,5-3,6 litri e potenza dell’ordine dei 280-300 CV. Per i diesel, si vocifera di un’evoluzione del Multijet 2.0 JTDm (con potenza di 150 o 200 cavalli) e di un inedito 3.0 V6 della Fiat Powertrain Technologies, che dovrebbe erogare fino a 250 CV.
ANTERIORE O POSTERIORE? NO, INTEGRALE - Per quanto riguarda la trazione, al momento non si sta collaudando né quella anteriore (che non piace tanto agli storici sostenitori del marchio), né quella posteriore (con la quale il pianale della Chrysler 300C, che ha le ruote motrici dietro, andrebbe a nozze). Il muletto della Giulia che sta muovendo i primi passi su asfalto ha, infatti, quattro ruote motrici gestite da una trazione integrale “intelligente”, abbinata a differenziali elettronici Q2 e a un sofisticato sistema di distribuzione della coppia alle quattro ruote.
PROVE OUTDOOR - Per la nuova Giulia non sono in programma collaudi su strada aperta al traffico nel breve periodo. Ma poiché - data la stagione invernale - non potrà frequentare il Nürburgring (dove è stata in parte sviluppata anche la Giulietta), fra la fine di novembre e i primi di dicembre dovrebbe “svernare” nell’Italia del Sud, nel nuovo circuito di handling che correda il famoso anello di alta velocità di Nardò (nella foto sopra una veduta aerea), in provincia di Lecce. Si tratta di una struttura all’avanguardia, lunga 6222 metri e con un rettilineo di ben 1000 metri, che a detta di chi lo ha già “assaggiato”, in alcuni punti ricorda parecchio - guarda caso - il più famoso “Ring”, tornantoni e saliscendi compresi.
L'Alfa Romeo sta compiendo dei test su un prototipo con ossatura della Chrysler 300C e trazione integrale. La Giulia dovrebbe arrivare nel 2012, anche in versione sportiva con il V6 Pentastar da circa 300 CV.
FINALMENTE SU ASFALTO - Chi l’ha vista giura che sembra il muletto di una Giulietta un po’ “ingrassato” e raffazzonato, stracarico di appendici e di svariate altre “camuffature”. È comunque certo che la nuova Alfa Romeo Giulia (nella foto la nostra ricostruzione grafica) ha finalmente lasciato i sofisticati ambienti virtuali dei programmi di progettazione al computer per cominciare a calcare l’asfalto. La berlina di classe medio alta che dovrebbe segnare il definitivo rilancio del glorioso marchio milanese emigrato a Torino, al momento non è ancora uscita sulle strade aperte al traffico, ma si muove all’interno del recinto del circuito di Balocco (Vercelli), soprattutto la mattina presto o quando l’afflusso dei visitatori all’impianto del gruppo Fiat è meno intenso, per cui i rischi di essere intercettata sono più bassi.
PATCHWORK - A dispetto della cortina protettiva stesa attorno ai primi collaudi, i nostri “segugi” non hanno mai mollato la presa e ci hanno permesso di seguire passo passo l’evoluzione dell’attesa (e chiacchierata) berlina Alfa Romeo, che dovrebbe vedere la luce entro il 2012. Il “mulettone” della nuova Giulia che sta girando in questi giorni, sfrutta il pianale - opportunamente evoluto e adattato - della Chrysler 300C (molto conveniente da sviluppare e produrre), la carrozzeria opportunamente “tagliata”, allargata e allungata della Giulietta, e i moderni motori della Fiat Powertrain Technologies. Insomma un interessante “patchwork”, cioè un mosaico, di componenti dalla grande personalità tecnica.
ALLA RICERCA DELL’HANDLING - Come per la Giulietta, le linee guida della prima fase dello sviluppo (oltre ad armonizzare i vari ingredienti”) puntano a conseguire un “handling” (una maneggevolezza) al vertice della categoria. Nello specifico, assieme alla razionalizzazione del pianale, che non è certamente il più leggero nella sua classe, si stanno sviluppando raffinati sistemi di sterzo e soprattutto schemi di sospensioni duttili e leggere con triangoli e braccetti in lega leggera (non necessariamente integrati nelle “solite” McPherson), con ammortizzatori raffinati e di qualità (a questo proposito si stanno sperimentando Bilstein e Koni), che diventeranno anche il cuore di un sistema attivo controllato elettronicamente e gestito dal noto sistema Dna (già utilizzato per Giulietta e MiTo).
CI SARÀ ANCHE LA “SUPER” - Al momento i collaudi dell'Alfa Romeo Giulia si basano su muletti equipaggiati con due motori: il 1750 TBi Turbo a iniezione diretta di benzina da circa 230 CV e il 2.0 JTDm turbodiesel da 170 CV, abbinati a un moderno cambio robotizzato a doppia frizione (evoluzione del TCT già utilizzato per la MiTo). In futuro arriveranno propulsori ancor più sofisticati e prestanti, come l’evoluzione del MultiAir da circa 200 CV, e non mancherà una versione ancora più performante, forse marchiata GTA (ma qualcuno giura che potrebbe chiamarsi “Super”, in omaggio alla Giulia più sportiva del passato), per la quale dovrebbe essere utilizzato il V6 Pentastar della Chrysler, con cilindrata di 3,5-3,6 litri e potenza dell’ordine dei 280-300 CV. Per i diesel, si vocifera di un’evoluzione del Multijet 2.0 JTDm (con potenza di 150 o 200 cavalli) e di un inedito 3.0 V6 della Fiat Powertrain Technologies, che dovrebbe erogare fino a 250 CV.
ANTERIORE O POSTERIORE? NO, INTEGRALE - Per quanto riguarda la trazione, al momento non si sta collaudando né quella anteriore (che non piace tanto agli storici sostenitori del marchio), né quella posteriore (con la quale il pianale della Chrysler 300C, che ha le ruote motrici dietro, andrebbe a nozze). Il muletto della Giulia che sta muovendo i primi passi su asfalto ha, infatti, quattro ruote motrici gestite da una trazione integrale “intelligente”, abbinata a differenziali elettronici Q2 e a un sofisticato sistema di distribuzione della coppia alle quattro ruote.
PROVE OUTDOOR - Per la nuova Giulia non sono in programma collaudi su strada aperta al traffico nel breve periodo. Ma poiché - data la stagione invernale - non potrà frequentare il Nürburgring (dove è stata in parte sviluppata anche la Giulietta), fra la fine di novembre e i primi di dicembre dovrebbe “svernare” nell’Italia del Sud, nel nuovo circuito di handling che correda il famoso anello di alta velocità di Nardò (nella foto sopra una veduta aerea), in provincia di Lecce. Si tratta di una struttura all’avanguardia, lunga 6222 metri e con un rettilineo di ben 1000 metri, che a detta di chi lo ha già “assaggiato”, in alcuni punti ricorda parecchio - guarda caso - il più famoso “Ring”, tornantoni e saliscendi compresi.