Re: Alfa 149/Milano, A PAGINA 7 svelata come sarà
Inviato: 04/12/2009, 12:33
Il 2.o jtdm da 135cv e stato montato sul restyling della 16 sostituendo il 1.9 da 120cv.Xenos ha scritto:2.0 da 135cv? Che motore e'?
...i siciliani dal cuore sportivo...
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Il 2.o jtdm da 135cv e stato montato sul restyling della 16 sostituendo il 1.9 da 120cv.Xenos ha scritto:2.0 da 135cv? Che motore e'?
Esatto.ZeroAlfa ha scritto:Quello che verrà montato del lancio, sì. Ma credo che si stiano riferendo ad un livello di potenza intermedio (tra 105 e 170) che potrebbe arrivare in un secondo momento. Almeno lo spero!
E la cosa che mi fà più rabbia quando sento certi commenti..........ma poi penso "e sempre stato così, che vadano a fanc......"Mi sono sempre chiesto il perché di una così grande ostilità verso le Alfa. Provate a leggere i commenti lasciati dai naviganti sul sito di Quattroruote: nel.................alfistucoli da mezza tacca.
Devo dire di non essere completamente d'accordo con questo ragionamento. In realtà, è innegabile che sotto la Giulietta c'è molto delle altre due compatte del gruppo Fiat. Per quanto si possa parlare di evoluzioni e modifiche, il pianale è lo stesso. Il fatto è che si tratta di un pianale di tipo modulare (cosa ormai in uso presso quasi tutti i costruttori, per lo meno quelli europei), tale perché può appunto essere accorciato o allungato in modo molto seplice e rapido attraverso l'interposizione o meno di uno o più segmenti di telaio... Segmenti volutamente progettati come parti "insensibili", cioè neutri e irrilevanti ai fini delle caratteristiche torsionali del pianale stesso. Nel caso della Giulietta, il pianale è quello della Bravo, se è vero - come leggo - che lunghezza, larghezza e passo sono identici: un centimetro di lunghezza in più a favore dell'Alfa è davvero cosa da nulla, ricavabile anche con una semplice maggiore profilatura di un paraurti. Bravo e Giulietta, dunque, usano lo stesso pianale. E anche la Delta, solo che in questo caso, considerata la necessità che la Delta faccia quasi da incrocio tra segmento C e segmento D, si è modulato il pianale della Bravo con l'interposizione di un pannello centrale che ha incrementato passo e lunghezza. Ma il pianale è quello. E, per intenderci, il fatto che si parli di C-evo deriva dal fatto che il pianale della Bravo è in realtà una (profonda) evoluzione del pianale della precedente Stilo. Un OTTIMO pianale. E le doti stradali riscontrate sulla Bravo da TUTTI i giornali di settore ne sono la dimostrazione.tony-gt ha scritto:La nuova Alfa Romeo Giulietta ha già diviso il pubblico in due parti: chi la ama e chi la detesta. Tralasciamo i commenti positivi del primo gruppo e concentriamoci su quelli espressi dalla seconda categoria. Tra questi, dopo aver visto le foto della Giulietta, un gruppo numeroso la definisce come una Bravo ricarrozzata che si distingue dalla compatta torinese solo per il badge col Biscione incastonato nel frontale.
Per far capire se si tratta di un semplice ricarrozzamento o meno, facciamo entrare in gioco i numeri. L’Alfa Romeo Giulietta condivide solo con la Delta la misura della larghezza: 180 cm. Per il resto, la nuova compatta del Biscione è completamente diversa dalle cugine torinesi. E’ lunga 435 cm, uno in più della Bravo e 17 cm in meno rispetto alla Delta. Per quanto riguarda l’altezza, i 146 cm della nuova Giulietta la rendono più basse di quattro centimetri delle altre due compatte del gruppo. Invece, a conferma che la piattaforma C-Evo sia inedita rispetto a quella sfruttata per Bravo e Delta concorrono non solo le soluzioni tecniche specifiche come il sistema Q2 sull’avantreno che correda le sospensioni anteriori MacPherson e le sospensioni posteriori B-Link ma, anche, le misure: infatti, la Giulietta ha un passo di 263 cm, più grande di tre centimetri rispetto alla vettura Fiat e 7 cm in meno della Lancia. Le forme più compatte rispetto alla Delta, rendono la Giulietta un’auto votata alla sportività, elemento fondamentale del DNA di Alfa. L’Alfa Romeo Giulietta avrà pure un assetto differente dalle cugine torinesi e una massa più leggera nell’ordine di 50-60 kg a parità di motorizzazione. Anche per ciò che concerne i propulsori, la Giulietta si distinguerà da Bravo e Delta anche nell’offerta. Le tre compatte del Lingotto condivideranno solo due motori: il 1.4 TB da 120 CV e il 1.6 JTDm da 105 CV. Inoltre, la Giulietta disporrà anche del 1.4 TB MultiAir da 170 CV, più potente di 20 CV rispetto al 1.4 T-Jet da 150 CV, nonché del 1750 TBi da 235 CV della Quadrifoglio Verde, più potente di ben 35 CV rispetto al 1.8 Di T-Jet della Delta da 200 CV. Inoltre, l’erede della 147 porterà al debutto il 2.0 JTDm da 140 CV e la versione più potente da 170 CV avrà 5 CV rispetto al 2.0 MultiJet da 165 CV utilizzato su Fiat Bravo e Lancia Delta.
Perfettamente d'accordo, Anche se il multiair rappresenta in questo momento quanto di meglio ci sia sul mercato credo che la differenziazione motoristica che c'era fino a qualche anno fa all'interno del gruppo abbia fatto perdere qualcosina al livello di caretterizzazione.ZeroAlfa ha scritto:stesso. Il fatto è che si tratta di un pianale di tipo modulare (cosa ormai in uso presso quasi tutti i costruttori, per lo meno quelli europei), tale perché può appunto essere accorciato o allungato in modo molto seplice e rapido attraverso l'interposizione o meno di uno o più segmenti di telaio... Segmenti volutamente progettati come parti "insensibili", cioè neutri e irrilevanti ai fini delle caratteristiche torsionali del pianale stesso. Nel caso della Giulietta, il pianale è quello della Bravo, se è vero - come leggo - che lunghezza, larghezza e passo sono identici: un centimetro di lunghezza in più a favore dell'Alfa è davvero cosa da nulla, ricavabile anche con una semplice maggiore profilatura di un paraurti. Bravo e Giulietta, dunque, usano lo stesso pianale. E anche la Delta, solo che in questo caso, considerata la necessità che la Delta faccia quasi da incrocio tra segmento C e segmento D, si è modulato il pianale della Bravo con l'interposizione di un pannello centrale che ha incrementato passo e lunghezza. Ma il pianale è quello. E, per intenderci, il fatto che si parli di C-evo deriva dal fatto che il pianale della Bravo è in realtà una (profonda) evoluzione del pianale della precedente Stilo. Un OTTIMO pianale. E le doti stradali riscontrate sulla Bravo da TUTTI i giornali di settore ne sono la dimostrazione.
Per quanto riguarda i motori, poi, ormai la strada tracciata è quella di equipaggiare le Fiat, le Alfa e le Lancia con motori strutturalmente identici sia nel basamento che nella testa, andando caso mai a intervenire esclusivamente sulle mappe di gestione e su componenti esterni (turbine, intercooler, ecc.). E' vero: sulla Giulietta e sulla Mito arriverà un 1.4 benzina da 170 cv assente su Fiat e Lancia. Ma si tratta pur sempre del medesimo Multiair rimappato, magari anche con qualche intervento meccanico... ma pur sempre intervento marginale e di rifinitura. Insomma, se si esclude la poco felice (e quasi invisibile) parentesi dei JTS, l'epoca di Alfa Romeo con motori specifici è stata chiusa dai Twin Spark 16v che, pur avedo il basamento in comune col resto del gruppo, avevano tutta la testa (che poi è quella che FA un motore...) assolutamente specifica. Con questo non voglio dire che i multiair sono cattivi motori... Anzi! Ho provato bene il 135 cv della Mito e l'ho trovato eccezionale. Ma se ci si volesse avventurare per forza su discorsi astratti e filosofici... beh, l'Alfa ha perso una sua specificità.
Esatto ed e il medesimo portato a battesimo da 159/brera che prevede la gestione dell'a traione tramite un rapporto sinergico tra la centralina di gestione dell'ESP, dell'ABS e del DNA, agendo sulle pinze dei freni in modo tale da ripartire in maniera ottimale la trazione.L'unica vera novità della Giulietta è il b.link del retrotreno. A quanto ne so, poi, il Q2 della Giulietta non è il "vero" Q2, quello meccanico che ha esordito sulla147 ma l'Electronic Q2 della Mito. Sbaglio? Se così è, è un peccato che non si sia più usato un bel dispositivo quale è il Q2 meccanico. Soffocato nella culla. Peccato, davvero peccato.