Novembre 2012. Eccoci ancora una volta ad un nuovo piano, l’ennesimo. Marchionne non si “castìa” e ci riprova!
Personalmente, ormai ci crederò solo quando le macchine le vedrò in strada, ma comunque questi sono i fatti annunciati per il marchio Alfa Romeo dal boss del Gruppo Fiat per il triennio 2013-2016.
(Considerazione personale e fatta tra doverose parentesi. Duemilasedici: da qua ad allora chissà cosa ci perderemo per strada questa volta. Mah, speriamo bene!)
SEGMENTO B.
La nuova Mito è attesa per il 2016 e continuerà ad essere prodotta in Piemonte, nello stabilimento di Mirafiori.
SEGMENTO C.
La prossima generazione della Giulietta continuerà ad uscire dallo stabilimento di Cassino (Lazio): anche qui, realisticamente, il nuovo modello non dovrebbe arrivare prima del 2016.
SEGMENTO D.
La Giulia, la nuova Alfa di segmento D che sostituirà la 159, non sarà più prodotta in Nord-America come inizialmente previsto, ma nascerà a Cassino (Lazio) nel 2014. Si baserà sulla piattaforma modulare CUSW che è stata inaugurata nel 2010 con la Giulietta e che, con specifiche varianti, ha già fatto nascere la Dodge Dart e la Fiat Viaggio (e sulla quale nascerà anche la futura Chrysler 100).
SEGMENTO E.
Approvata la futura Alfa erede di 164 e 166: sarà costruita in Piemonte, a Mirafiori.
COUPE’ - SPIDER
E’ confermata la 4C, sia coupé che spider. Ormai è in dirittura di arrivo e il 2013 sarà il suo anno: sarà costruita a Modena (Emilia Romagna), negli stabilimenti Maserati.
Annunciato anche il nuovo Duetto, spider di larga produzione studiato in collaborazione con Mazda. Questo sarà invece prodotto in Giappone, sulle stesse linee che assembleranno le nuove Miata.
CROSSOVER
A Mirafiori nascerà anche il primo crossover Alfa Romeo. Sarà di segmento medio-alto e la piattaforma dovrebbe qui derivare dalla produzione Jeep.
Il nuovo piano 2013-2016
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Re: Il nuovo piano 2013-2016
proprio oggi leggevo un articolo con le sue ultime dichiarazioni "sfideremo i tedeschi con Alfa Romeo e Maserati",
http://www.automobilismo.it/marchionne- ... auto-17637 e per sicurezza ho fatto gli scongiuri dato che sappiamo come vanno a finire le sue dichiarazioni
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Re: Il nuovo piano 2013-2016
Oramai non credo più a bel niente,ogni volta alla fine cambia idea e posticipa i piani di anni
Per quanto mi riguarda,sono solo parole.. quando le vedrò per strada sarà un'altro paio di maniche,ho anche cercato di dare fiducia a Marchionne,ma oramai non vedo più motivi per farlo..
Per quanto mi riguarda,sono solo parole.. quando le vedrò per strada sarà un'altro paio di maniche,ho anche cercato di dare fiducia a Marchionne,ma oramai non vedo più motivi per farlo..
[i][b][color=#000000]Alfa Romeo 156 "La berlina sempre giovane"[/color][/b][/i] [color=#FF0000] [b][i]Cuore Sportivo[/i][/b][/color][url=http://img714.imageshack.us/i/alfaromeoscrittacorsiva.jpg/][img]http://img714.imageshack.us/img714/517/alfaromeoscrittacorsiva.jpg[/img][/url]
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Re: Il nuovo piano 2013-2016
Maggiori dettagli su questo nuovo piano di rilancio.
ALFA ROMEO
2013
[piccola] Alfa Romeo Mito restyling (pianale Punto) – prodotta a Mirafiori (Piemonte)
[compatta] Alfa Romeo Giulietta restyling (pianale C-Wide) – prodotta a Cassino (Lazio)
[coupé] Alfa Romeo 4C coupé – prodotta a Modena (Emilia Romagna)
2014
[grande] Alfa Romeo 169 (pianale Chrysler 300) – prodotta a Mirafiori(Piemonte)
[spider] Alfa Romeo 4C targa – prodotta a Modena (Emilia Romagna)
2015
[media] Alfa Romeo Giulia (pianale C-wide) – prodotta a Cassino (Lazio)
[media] Alfa Romeo Giulia Sportwagon (pianale C-Wide) – prodotta a Cassino (Lazio)
[spider] Alfa Romeo Duetto (pianale Alfa-Mazda) – prodotta negli stabilimenti Mazda (Giappone)
[suv] Alfa Romeo SUV (pianale C-Wide) – prodotto a Mirafiori (Piemonte)
2016
[piccola] Alfa Romeo Mito 2 (pianale Punto) – prodotta a Mirafiori (Piemonte)
FIAT
2013
[monovolume] 500XL – prodotta a Kragujevac (Serbia)
2014
[suv] 500X – prodotta a Melfi (Basilicata)
2015
[city car] Nuova 500 – prodotta a Tichy (Polonia)
[city car] Panda 3 restyling – prodotta a Pomigliano d’Arco (Campania)
[piccola] Punto 4 – prodotta a Kragujevac (Serbia)
[compatta] Viaggio a 2 volumi – prodotta in Cina
[suv] Fiat SUV
MASERATI
2013
[grande] Ghibli (pianale Chrysler 300) – prodotta a Grugliasco (Piemonte)
[superiore] Quattroporte (pianale Chrysler 300) – prodotta a Grugliasco (Piemonte)
2014
[coupé] GranTurismo – prodotta a Modena (Emilia Romagna)
2015
[suv] Levante (pianale Jeep Cherokee) – prodotta a Mirafiori (Piemonte)
[cabrio] GranCabrio – prodotta a Modena (Emilia Romagna)
JEEP
2013
[suv] Nuova Cherokee
[suv] Compass restyling
[suv] Grand Cherokee restyling
2014
[suv] Jeep SUV urbana (pianale 500X) – prodotta a Melfi (Basilicata)
2015
[suv] Nuova Compass
[suv] Nuova Wagoneer
LANCIA
Delta, Thema, Voyager e Flavia Cabrio verranno gradualmente abbandonate, senza eredi. Nel 2015 ci sarà solo un restyling dell’attuale Ypsilon e forse (molto forse!) arriverà una berlina media basata sul pianale della Chrysler 200.
ALFA ROMEO
2013
[piccola] Alfa Romeo Mito restyling (pianale Punto) – prodotta a Mirafiori (Piemonte)
[compatta] Alfa Romeo Giulietta restyling (pianale C-Wide) – prodotta a Cassino (Lazio)
[coupé] Alfa Romeo 4C coupé – prodotta a Modena (Emilia Romagna)
2014
[grande] Alfa Romeo 169 (pianale Chrysler 300) – prodotta a Mirafiori(Piemonte)
[spider] Alfa Romeo 4C targa – prodotta a Modena (Emilia Romagna)
2015
[media] Alfa Romeo Giulia (pianale C-wide) – prodotta a Cassino (Lazio)
[media] Alfa Romeo Giulia Sportwagon (pianale C-Wide) – prodotta a Cassino (Lazio)
[spider] Alfa Romeo Duetto (pianale Alfa-Mazda) – prodotta negli stabilimenti Mazda (Giappone)
[suv] Alfa Romeo SUV (pianale C-Wide) – prodotto a Mirafiori (Piemonte)
2016
[piccola] Alfa Romeo Mito 2 (pianale Punto) – prodotta a Mirafiori (Piemonte)
FIAT
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[monovolume] 500XL – prodotta a Kragujevac (Serbia)
2014
[suv] 500X – prodotta a Melfi (Basilicata)
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[city car] Nuova 500 – prodotta a Tichy (Polonia)
[city car] Panda 3 restyling – prodotta a Pomigliano d’Arco (Campania)
[piccola] Punto 4 – prodotta a Kragujevac (Serbia)
[compatta] Viaggio a 2 volumi – prodotta in Cina
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[grande] Ghibli (pianale Chrysler 300) – prodotta a Grugliasco (Piemonte)
[superiore] Quattroporte (pianale Chrysler 300) – prodotta a Grugliasco (Piemonte)
2014
[coupé] GranTurismo – prodotta a Modena (Emilia Romagna)
2015
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[cabrio] GranCabrio – prodotta a Modena (Emilia Romagna)
JEEP
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[suv] Compass restyling
[suv] Grand Cherokee restyling
2014
[suv] Jeep SUV urbana (pianale 500X) – prodotta a Melfi (Basilicata)
2015
[suv] Nuova Compass
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LANCIA
Delta, Thema, Voyager e Flavia Cabrio verranno gradualmente abbandonate, senza eredi. Nel 2015 ci sarà solo un restyling dell’attuale Ypsilon e forse (molto forse!) arriverà una berlina media basata sul pianale della Chrysler 200.
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Re: Il nuovo piano 2013-2016
Veniamo da anni di delusioni, piani annunciati e mai realizzati, puntualmente sempre per colpa di altri. Marchionne, prima ha dato la colpa alla General Motors, poi l'ha liquidata ela colpa è diventata degli uomini che si occupavano specificamente del marchio Alfa Romeo, poi li ha cambiati e trasferiti tutti a Torino. A quel punto, la colpa è stata di operai e sindacati. Colpa del sistema Italia e di Termini Imerese che gli faceva perdere soldi (dice lui...). Allora ha imposto nuove condizioni contrattuali, chiuso stabilimenti, fatto programmi e idealmente sparpagliato la produzione in giro per il mondo. Finalmente va tutto bene? No. Ovviamente adesso è tutta colpa della crisi economica globale. Nel frattempo è da 8 anni (otto!) che lui sta ancorato alla poltrona e acchiappa soldi su soldi. La colpa non è mai stata sua: non gli è mai venuto il dubbio che forse del marchio Alfa Romeo (e non solo) lui non ha mai capito nulla.
Oggi, la speranza è che Marchionne abbia capito (e si spera definitivamente!) di dover ritornare sui suoi passi, riprendendo il cammino che l’Alfa Romeo aveva iniziato vent’anni fa e che lui ha volutamente interrotto alla fine del 2004: un percorso fatto di ampliamenti della gamma e di aggiornamenti. In una parola sola: di prodotto. Ora sembra si dovrebbe anche tornare a produrre in Italia, almeno per quanto riguarda il marchio Alfa Romeo e il marchio Maserati, mentre il marchio Fiat tenderà sempre più a spostarsi nelle fabbriche con costi di produzioni più bassi. Per il marchio Lancia, invece, si prospetta una sostanziale dismissione.
E, a proposito di Alfa e Lancia, io faccio questa riflessione: siamo ad una nuova puntata dello schizzofrenico “effetto pendolo” che ormai da decenni caratterizza il Gruppo Fiat.
All’alba degli anni Novanta si decide di affossare la Lancia (la grande Lancia delle Delta, delle Prisma e delle Thema!) e di puntare tutto su un’Alfa Romeo in cui l’unico prodotto davvero moderno è la 164, mentre per tutto il resto – 33, 75, GTV, Sprint e Spider – la gamma ancora si basa tutta su progetti del 1965 o giù di lì. E così arrivano, uno dopo l’altro, una sfilza di nuovi modelli (155, 145, GTV, Spider, 146, 156, Sportwagon, 166, 147, GT, Crosswagon) e di nuovi motori (motori 4 cilindri a doppia accensione asincrona a 16 valvole da 1,4 a 2 litri con fasatura variabile, motori 6 cilindri a V modernizzati ed evoluti, turbodiesel common rail a 4 e a 5 cilindri).
Poi, alla fine del 2004, Marchionne decide da solo che l’Alfa non rende più. E allora fermi tutti e macchine indietro tutta: si decide di affossare l’Alfa Romeo e di puntare tutto su una Lancia che, in pratica, in quel momento tira a campare solo con la Ypsilon. Incomprensibilmente, perché lo si fa proprio dopo che l’Alfa Romeo ha raggiunto una gamma articolata e completa, fatta di compatte, berline, grandi berline, station, coupé e spider, con motori benzina e diesel eccellenti.
Ma alla fine del 2012, Marchionne viene assalito dall’amara consapevolezza che la farsa del “rebadging” dei modelli Chrysler in chiave Lancia sia stata un fallimento totale (in giro si vedono più Thesis che nuove Thema, Voyager e Flavia Cabrio messe insieme!) e che il marchio Lancia, dopo vent’anni di massacro indiscriminato, ormai lo conoscono solo gli italiani. E così, di nuovo indietro tutta: la Lancia va abbandonata e bisogna di nuovo puntare tutto sull’Alfa Romeo (dopo che per dieci anni gli si son tirate le pietre addosso). Questa (ri)conversione di Marchionne, durerà? Da alfista (ovviamente alfista moderno, non alfista bigotto e talebano!), dico: speriamo. Ma se fossi lancista, dico che sarei un tantino nauseato.
Oggi, la speranza è che Marchionne abbia capito (e si spera definitivamente!) di dover ritornare sui suoi passi, riprendendo il cammino che l’Alfa Romeo aveva iniziato vent’anni fa e che lui ha volutamente interrotto alla fine del 2004: un percorso fatto di ampliamenti della gamma e di aggiornamenti. In una parola sola: di prodotto. Ora sembra si dovrebbe anche tornare a produrre in Italia, almeno per quanto riguarda il marchio Alfa Romeo e il marchio Maserati, mentre il marchio Fiat tenderà sempre più a spostarsi nelle fabbriche con costi di produzioni più bassi. Per il marchio Lancia, invece, si prospetta una sostanziale dismissione.
E, a proposito di Alfa e Lancia, io faccio questa riflessione: siamo ad una nuova puntata dello schizzofrenico “effetto pendolo” che ormai da decenni caratterizza il Gruppo Fiat.
All’alba degli anni Novanta si decide di affossare la Lancia (la grande Lancia delle Delta, delle Prisma e delle Thema!) e di puntare tutto su un’Alfa Romeo in cui l’unico prodotto davvero moderno è la 164, mentre per tutto il resto – 33, 75, GTV, Sprint e Spider – la gamma ancora si basa tutta su progetti del 1965 o giù di lì. E così arrivano, uno dopo l’altro, una sfilza di nuovi modelli (155, 145, GTV, Spider, 146, 156, Sportwagon, 166, 147, GT, Crosswagon) e di nuovi motori (motori 4 cilindri a doppia accensione asincrona a 16 valvole da 1,4 a 2 litri con fasatura variabile, motori 6 cilindri a V modernizzati ed evoluti, turbodiesel common rail a 4 e a 5 cilindri).
Poi, alla fine del 2004, Marchionne decide da solo che l’Alfa non rende più. E allora fermi tutti e macchine indietro tutta: si decide di affossare l’Alfa Romeo e di puntare tutto su una Lancia che, in pratica, in quel momento tira a campare solo con la Ypsilon. Incomprensibilmente, perché lo si fa proprio dopo che l’Alfa Romeo ha raggiunto una gamma articolata e completa, fatta di compatte, berline, grandi berline, station, coupé e spider, con motori benzina e diesel eccellenti.
Ma alla fine del 2012, Marchionne viene assalito dall’amara consapevolezza che la farsa del “rebadging” dei modelli Chrysler in chiave Lancia sia stata un fallimento totale (in giro si vedono più Thesis che nuove Thema, Voyager e Flavia Cabrio messe insieme!) e che il marchio Lancia, dopo vent’anni di massacro indiscriminato, ormai lo conoscono solo gli italiani. E così, di nuovo indietro tutta: la Lancia va abbandonata e bisogna di nuovo puntare tutto sull’Alfa Romeo (dopo che per dieci anni gli si son tirate le pietre addosso). Questa (ri)conversione di Marchionne, durerà? Da alfista (ovviamente alfista moderno, non alfista bigotto e talebano!), dico: speriamo. Ma se fossi lancista, dico che sarei un tantino nauseato.
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Re: Il nuovo piano 2013-2016
indubbiamente la crisi sta creando problemi un po a tutte le case automobilistiche, ma è anche vero che mentre le altre case tentano di reagire in qualche modo proponendo nuovi modelli o restyling vari, il nostro caro maglioncino non ne ha indovinata nemmeno una.
Solo un pazzo poteva pensare che la Lancia si sarebbe ripresa proponendo dei modelli Chrysler con mascherina cambiata, ma nemmeno nel Burundi un'operazione del genere avrebbe funzionato, figuriamoci qui in Italia. Ma quando gli presentano i progetti non si rende conto delle oscenità? Come si fa a presentare la Flavia in quelle condizioni ? Basterebbe navigare sul web per trovare disegni di nuovi modelli Lancia ed Alfa spettacolari che se il nostro caro maglioncino li mettesse in produzione ne venderebbe a palate.
E lui invece per superare la crisi cosa fa? si chiude a riccio aspettando tempi migliori, bella strategia del cavolo...... quando poi giustamente Della Valle lo attacca pubblicamente lui se ne esce con un nuovo piano, probabilmente polvere negli occhi per distrarre l'opinione pubblica.
Solo un pazzo poteva pensare che la Lancia si sarebbe ripresa proponendo dei modelli Chrysler con mascherina cambiata, ma nemmeno nel Burundi un'operazione del genere avrebbe funzionato, figuriamoci qui in Italia. Ma quando gli presentano i progetti non si rende conto delle oscenità? Come si fa a presentare la Flavia in quelle condizioni ? Basterebbe navigare sul web per trovare disegni di nuovi modelli Lancia ed Alfa spettacolari che se il nostro caro maglioncino li mettesse in produzione ne venderebbe a palate.
E lui invece per superare la crisi cosa fa? si chiude a riccio aspettando tempi migliori, bella strategia del cavolo...... quando poi giustamente Della Valle lo attacca pubblicamente lui se ne esce con un nuovo piano, probabilmente polvere negli occhi per distrarre l'opinione pubblica.
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Re: Il nuovo piano 2013-2016
ultime dichiarazioni trovate in rete:
La fusione fra la Fiat e la Chrysler nel 2014 "è una mossa inevitabile". La conferma arriva dall'amministratore delegato, Sergio Marchionne, in un'intervista ad Automotive News. Marchionne ha poi ribadito di non voler vendere l'Alfa al gruppo Volkswagen che ha mostrato interesse. "Ci sono cose - ha sottolineato l'a.d. - che semplicemente non sono in vendita. E non è una questione di prezzo".
Il numero uno del Lingotto poi aggiunge: "Avere un'entità non controllata all'interno del mondo Fiat-Chrysler non ha senso. Ma è quello che accade". L'ipotesi fusione quindi procede, "ma non stanotte".
E ancora sull'ipotesi, smentita, di vendita dell'Alfa, l'amministratore delegato aggiunge: "Se andate dal presidente della Volkswagen, Ferdinand Piech, e gli chiedete se vende Audi, vi dirà che non è in vendita. Non vorrà discutere del prezzo. Io dico lo stesso. Ho zero interesse a vendere l'Alfa".
La Fiat che verrà
Nell'intervista, Marchionne dice poi che, senza Chrysler, l'Alfa non è in grado di sviluppare piani: ora l'alleanza con la casa Usa è più matura rispetto a due anni fa e si può procedere. La nuova Giulia "è in pieno sviluppo: verrà costruita in Italia e destinata a vendite globali". La berlina che sostituirà la 159 sarà abbastanza grande da definirsi una "chauffeur driven car" in Cina. In arrivo anche un grande Suv del marchio del Biscione che sarà costruito in Italia. E se arriverà anche un'Alfa a trazione posteriore, sarà sicuramente parente delle architetture Maserati.
La fusione fra la Fiat e la Chrysler nel 2014 "è una mossa inevitabile". La conferma arriva dall'amministratore delegato, Sergio Marchionne, in un'intervista ad Automotive News. Marchionne ha poi ribadito di non voler vendere l'Alfa al gruppo Volkswagen che ha mostrato interesse. "Ci sono cose - ha sottolineato l'a.d. - che semplicemente non sono in vendita. E non è una questione di prezzo".
Il numero uno del Lingotto poi aggiunge: "Avere un'entità non controllata all'interno del mondo Fiat-Chrysler non ha senso. Ma è quello che accade". L'ipotesi fusione quindi procede, "ma non stanotte".
E ancora sull'ipotesi, smentita, di vendita dell'Alfa, l'amministratore delegato aggiunge: "Se andate dal presidente della Volkswagen, Ferdinand Piech, e gli chiedete se vende Audi, vi dirà che non è in vendita. Non vorrà discutere del prezzo. Io dico lo stesso. Ho zero interesse a vendere l'Alfa".
La Fiat che verrà
Nell'intervista, Marchionne dice poi che, senza Chrysler, l'Alfa non è in grado di sviluppare piani: ora l'alleanza con la casa Usa è più matura rispetto a due anni fa e si può procedere. La nuova Giulia "è in pieno sviluppo: verrà costruita in Italia e destinata a vendite globali". La berlina che sostituirà la 159 sarà abbastanza grande da definirsi una "chauffeur driven car" in Cina. In arrivo anche un grande Suv del marchio del Biscione che sarà costruito in Italia. E se arriverà anche un'Alfa a trazione posteriore, sarà sicuramente parente delle architetture Maserati.
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