Tre punti, però, fanno per lo meno pensare. Ve li riporto così come sono scritti...
CONSIGLIO N. 4: PNEUMATICI A 3 BAR, TANTO PER NON SBAGLIARE
Se la pressione è bassa, diciamo un bar in meno, il testacoda è dietro l'angolo, garantito appena caricate due amici sul sedile posteriore. Ma anche il consumo del battistrada e quello di carburante vanno a farsi benedire. Spesso non controlliamo la pressione perché non sappiamo quale sia il valore corretto. A volte perché facciamo benzina solo al fai-da-te, a impianto chiuso. E il benzinaio chiude gli strumenti quando spegne le luci. Un manometro costa meno di 10 euro in qualunque ipermercato, e vale molto di più delle conseguenze di un testacoda. Ma se non volete controllare da soli la pressione , garantitevi almeno di averla "sufficiente": fate 3 bar, in qualunque vettura. Non c'è alcun pericolo di scoppio dello pneumatico e sarete coperti a lungo da cali di pressione naturali.
CONSIGLIO N. 5: CAMBIARE L'OLIO SOLTANTO OGNI 50.000 KM
Lo studio del ministro Passera ha evidenziato anche un altro dato interessante, del quale chi scrive è in qualche modo responsabile. Nel 1982 e nel 1984, con due inchieste su Quattroruote, dimostravo che "Gli oli mescolati fanno bene ai motori" e che "Gli oli moderni durano 40.000 km". A quei tempi, alcuni costruttori suggerivano di cambiare il lubrificante ogni 5.000 km. E nelle diesel ancora prima. Per fortuna oggi il lubrificante viene sostituito una volta in 50.000 km e in alcuni truck americani si arriva a 160.000 km prima di rinnovarlo. Lo studio del ministero conferma che l'unica voce che in 20 anni ha registrato una diminuzione è proprio quella relativa alla spesa per i lubrificanti: nonostante l'aumento del prezzo al litro (circa 3 volte) e nonostante l'incremento del parco circolante (+20%), la spesa è scesa da 1,491 milioni di euro del 1990 a 1,120 milioni di euro del 2010. Ciò vuol dire che la durata degli oli lubrificanti è oggi cresciuta di almeno 5 volte. E nessuno registra più grippaggi o fusioni per colpa dell'olio.
CONSIGLIO N. 8: I TAGLIANDI, FARLI O SALTARLI?
Il loro costo va dai 200 ai 700 euro al colpo (cifre verificati sul campo per vetture medie). Quasi tutti i pezzi di ricambio impiegati nella revisione sono costituiti da: oli, antigelo, filtri aria, filtri abitacolo, filtri a carboni, liquido lavavetri e altro materiale di consumo. Pagati a peso d'oro. Sono particolari la cui durata media è di gran lunga superiore agli intervalli prescritti. Ma le Case mantengono in vigore tempi stretti e obblighi stringenti per spingere gli utenti a servirsi delle officine abilitate e a pagare il loro sostentamento, anche in tempi di vacche magre. L'auto è il bene industriale che ha perseguito i massimi miglioramenti nel progetto e nelle tecniche costruttive, in oltre 130 anni. Stranamente, è l'unico che - confrontato con macchine per la produzione o con frigoriferi, televisori e altro - ha ancora bisogno di tagliandi. Se riflettiamo che la stampa ha fatto prove di 100.000 km senza mai aprire il cofano; che una volta si rabboccava l'acqua settimanalmente; che alcune Case riescono a garantire l'auto per 7 anni, allora vuol dire "Yes, we can", possiamo evitare i tagliandi. I timorosi diranno che poi il concessionario non applica la garanzia. Non è così: la Casa automobilistica dovrebbe dimostrare che la mancata esecuzione ha portato proprio alla nascita di quel difetto. A nostra conoscenza non c'è mai riuscita nessuna.
Ma... Ma... Ma...



