Maskuel Racing Days: ovvero, foto di Manuel in pista
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Maskuel Racing Days: ovvero, foto di Manuel in pista
in questo topic posterò le foto più significative fatte in pista con la moto: spero vi piacciano!
note:
gomma posteriore parecchio schiacciata e forcella anteriore distesa perchè ero "o funnu" e postura molto cattiva
particolari:
chissà perchè mi ostino a dire che non ho mai fumato... però le saponette fumano!
a Racalmuto, la prima curva a sinistra
e a Siracusa
di nuovo Racalmuto
e per chiudere in bellezza
note:
gomma posteriore parecchio schiacciata e forcella anteriore distesa perchè ero "o funnu" e postura molto cattiva
particolari:
chissà perchè mi ostino a dire che non ho mai fumato... però le saponette fumano!
a Racalmuto, la prima curva a sinistra
e a Siracusa
di nuovo Racalmuto
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Re: Maskuel Racing Days: ovvero, foto di Manuel in pista
nell'ultima foto pieghi meglio di valentino
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Re: Maskuel Racing Days: ovvero, foto di Manuel in pista
Spettacolari, soprattutto l'ultima
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Re: Maskuel Racing Days: ovvero, foto di Manuel in pista
Bellissima la piega ca l'apa
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Re: Maskuel Racing Days: ovvero, foto di Manuel in pista
grande mauu mancu ca motu babbiiii
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Re: Maskuel Racing Days: ovvero, foto di Manuel in pista
Caro Manuel, oltre alle foto vorrei un pò di tuoi racconti, pareri e differenze tra una moto da pista e stradale, impressioni varie e consigli a chi vorrebbe cimentarsi!
PRATICAMENTE DILLA QUALCHE COSINA
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Re: Maskuel Racing Days: ovvero, foto di Manuel in pista
si un pezzu i stravacantiiiii!!!!!!!
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Re: Maskuel Racing Days: ovvero, foto di Manuel in pista
vi ringrazio tutti per i complimenti
mi piacerebbe se magari qualche volta che il circuito di Racalmuto organizza una giornata di prove libere moto ci incontrassimo lì e passassimo una giornata insieme: sarebbe molto divertente.
@ CiccioCos: correva l'anno 2003 quando decisi di comprare una moto di questo calibro, nuova. la prima che ho provato è stata la Yamaha R1; esteticamente molto bella e cattiva, ma con un grosso difetto: per farla esprimere dovevi farla stare sempre sopra i 12.000 giri altrimenti sotto è praticamente inesistente.
ho provato la Honda CBR RR 954; stabile, facile da guidare, molto gestibile quanto a potenza e anche fin troppo "rotonda" come erogazione.
bicilindriche neanche a parlarne: non fanno per me.
Kawasaki: non mi attirava granchè...
mi reco a Catania a trovare degli amici e parlando di moto con uno di loro mi dice: hai provato la Suzuki GSXR? no, non ancora... lui ne aveva acquistata una qualche mese prima; andiamo a casa sua e mi chiede se voglio provarla: non potevo chiedere di meglio. esteticamente mi affascina; la vedo enorme, sembra molto pesante... andiamo in autostrada e mi dice: "divertiti!". beh, più che divertirmi me ne sono innamorato, tant'è che l'indomani sono andato dal concessionario e gli ho lasciato 11.000 euro sul tavolo e me la sono portata a casa.
era così, la 7 e 50: un missile! appena parti il senso di pesantezza sparisce immediatamente e i millimetrici spostamenti dell'acceleratore li senti tutti. per via della poca confidenza col motore spingo adagio ma sento che posso fidarmi e spingere di più. il correttore di sterzo si fa subito sentire: tiene lo sterzo ben fermo ed evita gli sbacchettamenti. prima... seconda... e gioco di acceleratore... metto la terza così da contenere l'eventuale esplosione dei cavalli... la porto dolcemente a 7000 giri... spalanco a fondo l'acceleratore e si sente un rombo d'aspirazione cupo. i giri salgono, velocemente, anche troppo, e non si riesce più a leggere la velocità: i numeri del tachimetro digitale si accavallano. a 9000 giri ti arriva come un calcio nel sedere e di botto, senza impennare, la belva si apre, fino a raggiungere i 14.500 giri in un baleno. altri tre colpi di pistola e sono in sesta, col tachimetro che segna 299 km/h ma il contagiri che continua a salire fino al limitatore... da non credere ai miei occhi, ai miei sensi. è possibile che sia più forte dell'R1? ebbene sì, pur essendo una sette e cinquanta. non contento la provo ancora, e ancora, e ancora... l'unica pecca sono i freni, che dopo poche staccate serie diventano gommosi e cedono maledettamente, ma quella spinta... non si può capire... la giornata è ancora lunga e decidiamo di salire sull'Etna. una curva è andata, ora l'altra, poi l'altra ancora, poi di colpo, AHI!!! CHE SUCCEDE!!! mi fermo e tutti gli altri motociclisti accorrono: Manuel che succede? - niente... ho semplicemente strappato i jeans dal ginocchio... ebbene sì, la mia prima volta col ginocchio a terra... incredibile! ti dà talmente fiducia che arrivi a ginocchio come niente fosse.
l'indomani era mia...
come tutti, anche io ero dell'idea che le moto in pista si rovinano... niente di più errato. moto così DEVONO andare in pista, altrimenti soffrono. la pista è il loro habitat naturale. e così nel lontano ma non troppo 2005 inizia la mia avventura pistaiola, facendo immediatamente 2 corsi di guida racing della Dainese con due istruttori provenienti dal mondo della SuperBike per poi farne un terzo con Claudio Corsetti e la scuola motociclistica italiana nel 2007.
differenze tra strada e pista? beh, non so quante sono: troppe. ma la più importante è che in pista ti sfoghi e ti diverti; sulla strada si perde la vita...
fino ad oggi ho avuto la stragrande fortuna di provare un bel po' di moto in pista, bicilindriche comprese e mi sono fatto una certa esperienza. non c'è moto stradale che non possa andare in pista: basta solo che chi ci sta seduto sopra ci entri col giusto spirito e la giusta consapevolezza.
vuoi entrare in pista con la Monster? vuole venire anche Fra88 con l'Hornet? sì, potete, la vostra moto tiene e ce la fa. bisogna vedere se siete voi in grado. ma appena vi sentirete pronti andremo tutti in pista e tornerete a casa con le saponette ben grattate, ve lo prometto!
se avete delle domande specifiche da fare, io sono qui per rispondervi: ne sarò onorato!
vi aspetto!
mi piacerebbe se magari qualche volta che il circuito di Racalmuto organizza una giornata di prove libere moto ci incontrassimo lì e passassimo una giornata insieme: sarebbe molto divertente.
@ CiccioCos: correva l'anno 2003 quando decisi di comprare una moto di questo calibro, nuova. la prima che ho provato è stata la Yamaha R1; esteticamente molto bella e cattiva, ma con un grosso difetto: per farla esprimere dovevi farla stare sempre sopra i 12.000 giri altrimenti sotto è praticamente inesistente.
ho provato la Honda CBR RR 954; stabile, facile da guidare, molto gestibile quanto a potenza e anche fin troppo "rotonda" come erogazione.
bicilindriche neanche a parlarne: non fanno per me.
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mi reco a Catania a trovare degli amici e parlando di moto con uno di loro mi dice: hai provato la Suzuki GSXR? no, non ancora... lui ne aveva acquistata una qualche mese prima; andiamo a casa sua e mi chiede se voglio provarla: non potevo chiedere di meglio. esteticamente mi affascina; la vedo enorme, sembra molto pesante... andiamo in autostrada e mi dice: "divertiti!". beh, più che divertirmi me ne sono innamorato, tant'è che l'indomani sono andato dal concessionario e gli ho lasciato 11.000 euro sul tavolo e me la sono portata a casa.
era così, la 7 e 50: un missile! appena parti il senso di pesantezza sparisce immediatamente e i millimetrici spostamenti dell'acceleratore li senti tutti. per via della poca confidenza col motore spingo adagio ma sento che posso fidarmi e spingere di più. il correttore di sterzo si fa subito sentire: tiene lo sterzo ben fermo ed evita gli sbacchettamenti. prima... seconda... e gioco di acceleratore... metto la terza così da contenere l'eventuale esplosione dei cavalli... la porto dolcemente a 7000 giri... spalanco a fondo l'acceleratore e si sente un rombo d'aspirazione cupo. i giri salgono, velocemente, anche troppo, e non si riesce più a leggere la velocità: i numeri del tachimetro digitale si accavallano. a 9000 giri ti arriva come un calcio nel sedere e di botto, senza impennare, la belva si apre, fino a raggiungere i 14.500 giri in un baleno. altri tre colpi di pistola e sono in sesta, col tachimetro che segna 299 km/h ma il contagiri che continua a salire fino al limitatore... da non credere ai miei occhi, ai miei sensi. è possibile che sia più forte dell'R1? ebbene sì, pur essendo una sette e cinquanta. non contento la provo ancora, e ancora, e ancora... l'unica pecca sono i freni, che dopo poche staccate serie diventano gommosi e cedono maledettamente, ma quella spinta... non si può capire... la giornata è ancora lunga e decidiamo di salire sull'Etna. una curva è andata, ora l'altra, poi l'altra ancora, poi di colpo, AHI!!! CHE SUCCEDE!!! mi fermo e tutti gli altri motociclisti accorrono: Manuel che succede? - niente... ho semplicemente strappato i jeans dal ginocchio... ebbene sì, la mia prima volta col ginocchio a terra... incredibile! ti dà talmente fiducia che arrivi a ginocchio come niente fosse.
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come tutti, anche io ero dell'idea che le moto in pista si rovinano... niente di più errato. moto così DEVONO andare in pista, altrimenti soffrono. la pista è il loro habitat naturale. e così nel lontano ma non troppo 2005 inizia la mia avventura pistaiola, facendo immediatamente 2 corsi di guida racing della Dainese con due istruttori provenienti dal mondo della SuperBike per poi farne un terzo con Claudio Corsetti e la scuola motociclistica italiana nel 2007.
differenze tra strada e pista? beh, non so quante sono: troppe. ma la più importante è che in pista ti sfoghi e ti diverti; sulla strada si perde la vita...
fino ad oggi ho avuto la stragrande fortuna di provare un bel po' di moto in pista, bicilindriche comprese e mi sono fatto una certa esperienza. non c'è moto stradale che non possa andare in pista: basta solo che chi ci sta seduto sopra ci entri col giusto spirito e la giusta consapevolezza.
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Re: Maskuel Racing Days: ovvero, foto di Manuel in pista
se vuoi ti insegno ad andare forte anche con la PornetFra88147 ha scritto:grande mauu mancu ca motu babbiiii
pensa solo a procurarti la tuta e poi ne parliamo
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Re: Maskuel Racing Days: ovvero, foto di Manuel in pista
si potrebbe noleggiare un furgone e mettere le moto dentro, mi pare che 3 moto ci vanno dentro, prima o poi bisogna farlo
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Re: Maskuel Racing Days: ovvero, foto di Manuel in pista
beh in un transit ce ne vanno addirittura 5.
dai, organizziamo sul serio!
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Re: Maskuel Racing Days: ovvero, foto di Manuel in pista
Ho già visto queste foto. da qualche tempo fa, stavo cercando informazioni su un ragazzo, moto racer di Bulgaria, Varna e imbattuto in un sito dove ho visto queste foto di Mask.
Bravo, bellissime foto
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Re: Maskuel Racing Days: ovvero, foto di Manuel in pista
complimenti mask e aggiungerei,magari con delle belle foto
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Re: Maskuel Racing Days: ovvero, foto di Manuel in pista
ammazza pieghi poco eh
complimenti
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Re: Maskuel Racing Days: ovvero, foto di Manuel in pista
(Non quoto tutto quello che hai scritto per rispettare l'estetica dle topic)
Che dire, affascinato da quello che hai scritto e anche molto interessato, ma purtroppo devo declinare il tuo invito, mi sento troppo un '' neofita '' per abbracciare la pista, mi sembra una cosa per chi già in strada combina il panico...
Mi spiego meglio e sinceramente, mi vedo troppo scarso per entrare in una pista dove i bambini di 16 anni con le RS 125 SP me le danno addosso (magari se un domani cambio moto e ci riprendo la mano bene si può fare, la sett scorsa ho guidato un CBR 600 '04 e mi sono accorto che non sono il CiccioMonster di una volta XD)
Passando alla tecnica, per chi ama la guida sportiva in pista o no, tu usi cambio roveciato? pedaline arretrate? Come hai modellato la tua GSX-R per adattarla al tuo stile di guida?
Che dire, affascinato da quello che hai scritto e anche molto interessato, ma purtroppo devo declinare il tuo invito, mi sento troppo un '' neofita '' per abbracciare la pista, mi sembra una cosa per chi già in strada combina il panico...
Mi spiego meglio e sinceramente, mi vedo troppo scarso per entrare in una pista dove i bambini di 16 anni con le RS 125 SP me le danno addosso (magari se un domani cambio moto e ci riprendo la mano bene si può fare, la sett scorsa ho guidato un CBR 600 '04 e mi sono accorto che non sono il CiccioMonster di una volta XD)
Passando alla tecnica, per chi ama la guida sportiva in pista o no, tu usi cambio roveciato? pedaline arretrate? Come hai modellato la tua GSX-R per adattarla al tuo stile di guida?
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Re: Maskuel Racing Days: ovvero, foto di Manuel in pista
ti faccio una serie di confessioni:
1) in strada non sono MAI stato da panico, anzi, sono il classico fermone (ho paura)
2) la mia prima volta in pista a Racalmuto le ho prese di santa ragione da un pischellino col 125. sai che ho fatto? piuttosto che sverniciarlo in rettilineo e farmi disintegrare da lui nelle curve ho preferito seguirlo. ricordati una cosa Ciccio: per bravo che sei ci sarà sempre qualcuno più bravo e forte di te. e allora è inutile addannarsi: tanto vale entrare in pista e divertirsi, fregandosene di quello che fanno gli altri. sempre le prime volte, vedevo gente con mostri sacri sotto il sedere, elaborati fino all'inverosimile: ebbene, ero io che li fulminavo. non dimenticarti mai la mia frase: non sono i cavalli di un motore che devono preoccuparti ma l'asino che li guida.. fissati bene in testa questa frase e tutto prenderà una forma diversa.
3) se non avessi fatto quei corsi, quelle pieghe di quelle foto me le sognavo. tu hai visto la mia moto e sai che ho non solo i pedalini ma anche la marmitta strisciata: immagina che pieghe... beh, da solo non le avrei mai fatte. ed è per questo che mi sono proposto di farvi da guida e spiegarvi quello che mi hanno insegnato: per essere "sicuri sulla strada, veloci sulla pista!".
a.: il cambio rovesciato. in pista è indubbiamente comodo, ma poi ti trovi male se ti ci abitui troppo perchè appena porti altre moto hai problemi seri di adattamento. piuttosto che il cambio rovesciato preferisco usare gli arretratori delle pedane risolvendo così il problema del nottolino della leva cambio che striscia a terra. se si vuole avere una cambiata reattiva consiglio vivamente un cambio elettronico, installabile con poca spesa e in pochi minuti su qualsiasi moto.
b.: le pedane arretrate. sono molto utili per diversi fattori. l'arretratezza consente di fare più leva sulle pedane e quindi più forza in modo del tutto naturale, sfruttando il peso stesso del corpo. la maggiore leva/forza sulle pedane serve ad accompagnare la moto in piega e a farla scorrere in curva, evitando di stare seduti sulla moto come se si fosse seduti sulla poltrona di casa. serve anche, in caso di forti pieghe, a non toccare con facilità l'asfalto con le pedane.
c.: adattamento della moto. cercherò di essere breve. ho variato l'inclinazione del gruppo manopole/leve allo sterzo per adattarlo alle mie mani e soprattutto alle staccate, abbassandole quanto più possibile, così da avere il polso più dritto e applicando meno sforzo. ho preferito arretrare di molto le pedane piuttosto che alzarle, perchè avendo le gambe lunghe avrei avuto problemi di circolazione sanguigna, con evidenti e disastrose perdite di sensibilità. ho regolato la sospensione a seconda della pista da affrontare, della temperatura atmosferica e del mio stile di guida. mi spiego meglio: a me piace entrare molto forte nelle curve e voglio che la moto scorra. altri invece prediligono staccate da paura e moto molto nervose (secondo loro è sinonimo di potenza ). il mio stile di guida è il seguente: mi fisso un punto dove staccare, quindi arrivato al cartello dei 50 metri lascio il freno, acceleratore chiuso, imposto la mia postura e butto giù la moto, lasciandola scorrere fino al punto di corda. lì sono importatissimi la pressione sulle pedane e la spinta sul manubrio, così da far scendere in piega la moto sfruttando l'effetto giroscopico applicato sulla ruota anteriore.
d.: l'impianto frenante. man mano che l'esperienza aumenta, e con essa la sensibilità, si sente la necessità di avere un impianto frenante che regga meglio lo stress e che aiuti anche nell'inserimento in curva. i dischi flottanti che hai visto sulla mia moto a casa mia mi consentono di entrare in curva con ancora il freno anteriore un po' premuto diminuendo l'effetto di bloccaggio della ruota. i dischi flottanti aiutano molto la sospensione e la stabilità della moto. quando si stacca essi hanno una piccola esitazione, consentendo alla sospensione di scendere più dolcemente ma con decisione, evitando l'effetto brusco della frenata.
per il resto, su una moto di serie, oggi non devi fare molto perchè escono dalla Casa già con una dotazione che 10 anni prima non avevano nemmeno in SuperBike. per il neofita, una moto di serie è già troppo secondo le sue potenzialità e lo agevola tantissimo in pista. tanti accessori e requisiti delle moto odierne non verranno mai sfruttati dai comuni piloti della domenica. però fanno tanto figo e vendono un casino!
anni fa ho avuto modo di duellare a Racalmuto con un Monster 900 assolutamente di serie e devo dire che ci siamo divertiti tanto. la mia non era ancora così elaborata e abbiamo stressato parecchio la ciclistica.
due anni fa, a Siracusa, ho duellato con una Desmosedici, 66.000 euro di moto: è rimasto dietro per tutti i 20 minuti di turno... voleva dargli fuoco. mi diceva: "ma come c***o hai fatto con una moto di 1000 lire a darmele così!". è semplice: io avevo una moto di 1000 lire ben preparata, lui 66.000 euro di astronave che non sapeva sfruttare... se avessimo fatto a cambio la situazione si sarebbe invertita...
non dire più
fidati, andiamo in pista, anche a passeggiata, non preoccuparti, e poi vediamo se ti viene ancora voglia di uscire per strada. solo in pista puoi cominciare a capire il potenziale della tua moto, credimi...
1) in strada non sono MAI stato da panico, anzi, sono il classico fermone (ho paura)
2) la mia prima volta in pista a Racalmuto le ho prese di santa ragione da un pischellino col 125. sai che ho fatto? piuttosto che sverniciarlo in rettilineo e farmi disintegrare da lui nelle curve ho preferito seguirlo. ricordati una cosa Ciccio: per bravo che sei ci sarà sempre qualcuno più bravo e forte di te. e allora è inutile addannarsi: tanto vale entrare in pista e divertirsi, fregandosene di quello che fanno gli altri. sempre le prime volte, vedevo gente con mostri sacri sotto il sedere, elaborati fino all'inverosimile: ebbene, ero io che li fulminavo. non dimenticarti mai la mia frase: non sono i cavalli di un motore che devono preoccuparti ma l'asino che li guida.. fissati bene in testa questa frase e tutto prenderà una forma diversa.
3) se non avessi fatto quei corsi, quelle pieghe di quelle foto me le sognavo. tu hai visto la mia moto e sai che ho non solo i pedalini ma anche la marmitta strisciata: immagina che pieghe... beh, da solo non le avrei mai fatte. ed è per questo che mi sono proposto di farvi da guida e spiegarvi quello che mi hanno insegnato: per essere "sicuri sulla strada, veloci sulla pista!".
a.: il cambio rovesciato. in pista è indubbiamente comodo, ma poi ti trovi male se ti ci abitui troppo perchè appena porti altre moto hai problemi seri di adattamento. piuttosto che il cambio rovesciato preferisco usare gli arretratori delle pedane risolvendo così il problema del nottolino della leva cambio che striscia a terra. se si vuole avere una cambiata reattiva consiglio vivamente un cambio elettronico, installabile con poca spesa e in pochi minuti su qualsiasi moto.
b.: le pedane arretrate. sono molto utili per diversi fattori. l'arretratezza consente di fare più leva sulle pedane e quindi più forza in modo del tutto naturale, sfruttando il peso stesso del corpo. la maggiore leva/forza sulle pedane serve ad accompagnare la moto in piega e a farla scorrere in curva, evitando di stare seduti sulla moto come se si fosse seduti sulla poltrona di casa. serve anche, in caso di forti pieghe, a non toccare con facilità l'asfalto con le pedane.
c.: adattamento della moto. cercherò di essere breve. ho variato l'inclinazione del gruppo manopole/leve allo sterzo per adattarlo alle mie mani e soprattutto alle staccate, abbassandole quanto più possibile, così da avere il polso più dritto e applicando meno sforzo. ho preferito arretrare di molto le pedane piuttosto che alzarle, perchè avendo le gambe lunghe avrei avuto problemi di circolazione sanguigna, con evidenti e disastrose perdite di sensibilità. ho regolato la sospensione a seconda della pista da affrontare, della temperatura atmosferica e del mio stile di guida. mi spiego meglio: a me piace entrare molto forte nelle curve e voglio che la moto scorra. altri invece prediligono staccate da paura e moto molto nervose (secondo loro è sinonimo di potenza ). il mio stile di guida è il seguente: mi fisso un punto dove staccare, quindi arrivato al cartello dei 50 metri lascio il freno, acceleratore chiuso, imposto la mia postura e butto giù la moto, lasciandola scorrere fino al punto di corda. lì sono importatissimi la pressione sulle pedane e la spinta sul manubrio, così da far scendere in piega la moto sfruttando l'effetto giroscopico applicato sulla ruota anteriore.
d.: l'impianto frenante. man mano che l'esperienza aumenta, e con essa la sensibilità, si sente la necessità di avere un impianto frenante che regga meglio lo stress e che aiuti anche nell'inserimento in curva. i dischi flottanti che hai visto sulla mia moto a casa mia mi consentono di entrare in curva con ancora il freno anteriore un po' premuto diminuendo l'effetto di bloccaggio della ruota. i dischi flottanti aiutano molto la sospensione e la stabilità della moto. quando si stacca essi hanno una piccola esitazione, consentendo alla sospensione di scendere più dolcemente ma con decisione, evitando l'effetto brusco della frenata.
per il resto, su una moto di serie, oggi non devi fare molto perchè escono dalla Casa già con una dotazione che 10 anni prima non avevano nemmeno in SuperBike. per il neofita, una moto di serie è già troppo secondo le sue potenzialità e lo agevola tantissimo in pista. tanti accessori e requisiti delle moto odierne non verranno mai sfruttati dai comuni piloti della domenica. però fanno tanto figo e vendono un casino!
anni fa ho avuto modo di duellare a Racalmuto con un Monster 900 assolutamente di serie e devo dire che ci siamo divertiti tanto. la mia non era ancora così elaborata e abbiamo stressato parecchio la ciclistica.
due anni fa, a Siracusa, ho duellato con una Desmosedici, 66.000 euro di moto: è rimasto dietro per tutti i 20 minuti di turno... voleva dargli fuoco. mi diceva: "ma come c***o hai fatto con una moto di 1000 lire a darmele così!". è semplice: io avevo una moto di 1000 lire ben preparata, lui 66.000 euro di astronave che non sapeva sfruttare... se avessimo fatto a cambio la situazione si sarebbe invertita...
non dire più
: anzi, proprio perchè sei ancora un novizio sei sulla buona strada per imparare bene a conoscere la moto.CiccioCosworth ha scritto:mi sento troppo un '' neofita '' per abbracciare la pista
fidati, andiamo in pista, anche a passeggiata, non preoccuparti, e poi vediamo se ti viene ancora voglia di uscire per strada. solo in pista puoi cominciare a capire il potenziale della tua moto, credimi...
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Re: Maskuel Racing Days: ovvero, foto di Manuel in pista
a me piuttosto ha fatto impressione la penultima foto...
ma dove cazzooooo stavi a 300 all ora??!?!!!
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Re: Maskuel Racing Days: ovvero, foto di Manuel in pista
è il fermo immagine di una ripresa video fatta nella SS RG-CT
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Re: Maskuel Racing Days: ovvero, foto di Manuel in pista
Quoto il 2 punto e di presenza la prossima volta ti chiederò info sul corso che hai fatto...
la nota C secondo me è quella più importante, son daccordo anche sul tipo di inserimento in curva, è lo stessso mio e secondo me più sicuro per svariati motivi, tra cui:
1- meno probabilità di arrivare '' lungo ''
2- meno probabilità di bloccaggio ruota ant o slittamento di essa nel caso della classica '' staccata al limite ''
3- la curva te la godi di più facendola scivolare e hai maggior percentuale di probabilità di farla più veloce, invece che '' giocare '' con l'acceleratore in curva...
Per il resto, leggi un pm che sto per mandarti
la nota C secondo me è quella più importante, son daccordo anche sul tipo di inserimento in curva, è lo stessso mio e secondo me più sicuro per svariati motivi, tra cui:
1- meno probabilità di arrivare '' lungo ''
2- meno probabilità di bloccaggio ruota ant o slittamento di essa nel caso della classica '' staccata al limite ''
3- la curva te la godi di più facendola scivolare e hai maggior percentuale di probabilità di farla più veloce, invece che '' giocare '' con l'acceleratore in curva...
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Re: Maskuel Racing Days: ovvero, foto di Manuel in pista
dai che ci stiamo organizzando alla grande!
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Re: Maskuel Racing Days: ovvero, foto di Manuel in pista
Insomma Manuel, nun u sai pùttari u mutùri
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Re: Maskuel Racing Days: ovvero, foto di Manuel in pista
eh già...Twin Spark 16v ha scritto:Insomma Manuel, nun u sai pùttari u mutùri
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Re: Maskuel Racing Days: ovvero, foto di Manuel in pista
Trovi faticoso a '' tirarti '' la moto in curva e sopratutto nei cambi repentinei di direzione? Non hai problemi di eccessiva velocità di scambio di carico? Insomma, ho visto la tua bellissima moto, ho visto che è larghissima e chissà quanto pesante, non sarà la tua stazza ad aiutarti sotto questo punto di vista? PANZONEEE
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Re: Maskuel Racing Days: ovvero, foto di Manuel in pista
no, affatto, anzi, è molto maneggevole, ma tutto dipende da come setti la sospensione. se il settaggio è errato non scende in piega nemmeno se la prendi a calci. se è estremo tende a chiudere troppo. inoltre è molto importante la postura del corpo. come ti dicevo, spingendo sulle pedane e sul manubrio, la moto scende in piega in men che non si dica e sempre e solo dove vuoi tu.CiccioCosworth ha scritto:Trovi faticoso a '' tirarti '' la moto in curva e sopratutto nei cambi repentinei di direzione?
a Siracusa c'è un destra - sinistra - destra che percorro in quarta piena quando entro veloce e in terza quando sono più "rilassato". considera che si proviene da un rettilineo da sesta piena a limitatore quindi è una "esse" bella tosta. tuttavia, col solo e corretto movimento del corpo unito ad una sospensione ben settata la si fa tranquillamente. il bello è stato durante il corso col l'FMI. l'istruttore ci disse di entrare lì in quarta piena e all'inizio molti di noi avevamo addirittura paura. poi vedevamo che lui la faceva con una naturalezza estrema e grazie ai suoi consigli in quel punto arrivavamo non solo a ginocchio ma addirittura a pedana a terra, quindi puoi immaginare che piega ne veniva fuori. certo, ancora oggi quando la affronto così forte non ti nego che stringo il cubo, ma il bello è anche questo!
no, nessun problema. poi le Suzuki hanno una ciclistica che ben si adatta ai veloci cambi di carico, rimanendo sempre molto stabile e precisa grazie anche all'adozione di serie del correttore di sterzo che evita le sbacchettate.CiccioCosworth ha scritto:Non hai problemi di eccessiva velocità di scambio di carico?
pesante non direi. dà l'impressione di esserlo per via delle carene ma pesa "solo" 170kg, contro il tuo Monster che ne pesa circa 160. la differenza la senti da fermo, perchè la tua è più bassa e quindi la stringi meglio con le gambe mentre la mia è più alta e sembra più difficile da gestire, ma una volta avviata non la senti più.CiccioCosworth ha scritto:Insomma, ho visto la tua bellissima moto, ho visto che è larghissima e chissà quanto pesante
la mia "stazza" non c'entra, la posizione di guida nell'insieme, i semimanubri così inclinati, le pedane più rialzate rispetto ad una moto "normale" ne fanno una delle moto più maneggevoli in assoluto.CiccioCosworth ha scritto:non sarà la tua stazza ad aiutarti sotto questo punto di vista? PANZONEEE
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Re: Maskuel Racing Days: ovvero, foto di Manuel in pista
graziegalia ha scritto: Ho già visto queste foto. da qualche tempo fa, stavo cercando informazioni su un ragazzo, moto racer di Bulgaria, Varna e imbattuto in un sito dove ho visto queste foto di Mask.
Bravo, bellissime foto
per caso il sito è bikepics.com?