ti faccio una serie di confessioni:
1) in strada non sono MAI stato da panico, anzi, sono il classico fermone (ho paura)
2) la mia prima volta in pista a Racalmuto le ho prese di santa ragione da un pischellino col 125. sai che ho fatto? piuttosto che sverniciarlo in rettilineo e farmi disintegrare da lui nelle curve ho preferito seguirlo. ricordati una cosa Ciccio: per bravo che sei ci sarà sempre qualcuno più bravo e forte di te. e allora è inutile addannarsi: tanto vale entrare in pista e divertirsi, fregandosene di quello che fanno gli altri. sempre le prime volte, vedevo gente con mostri sacri sotto il sedere, elaborati fino all'inverosimile: ebbene, ero io che li fulminavo. non dimenticarti mai la mia frase:
non sono i cavalli di un motore che devono preoccuparti ma l'asino che li guida.. fissati bene in testa questa frase e tutto prenderà una forma diversa.
3) se non avessi fatto quei corsi, quelle pieghe di quelle foto me le sognavo. tu hai visto la mia moto e sai che ho non solo i pedalini ma anche la marmitta strisciata: immagina che pieghe... beh, da solo non le avrei mai fatte. ed è per questo che mi sono proposto di farvi da guida e spiegarvi quello che mi hanno insegnato: per essere "sicuri sulla strada, veloci sulla pista!".
a.: il cambio rovesciato. in pista è indubbiamente comodo, ma poi ti trovi male se ti ci abitui troppo perchè appena porti altre moto hai problemi seri di adattamento. piuttosto che il cambio rovesciato preferisco usare gli arretratori delle pedane risolvendo così il problema del nottolino della leva cambio che striscia a terra. se si vuole avere una cambiata reattiva consiglio vivamente un cambio elettronico, installabile con poca spesa e in pochi minuti su qualsiasi moto.
b.: le pedane arretrate. sono molto utili per diversi fattori. l'arretratezza consente di fare più leva sulle pedane e quindi più forza in modo del tutto naturale, sfruttando il peso stesso del corpo. la maggiore leva/forza sulle pedane serve ad accompagnare la moto in piega e a farla scorrere in curva, evitando di stare seduti sulla moto come se si fosse seduti sulla poltrona di casa. serve anche, in caso di forti pieghe, a non toccare con facilità l'asfalto con le pedane.
c.: adattamento della moto. cercherò di essere breve. ho variato l'inclinazione del gruppo manopole/leve allo sterzo per adattarlo alle mie mani e soprattutto alle staccate, abbassandole quanto più possibile, così da avere il polso più dritto e applicando meno sforzo. ho preferito arretrare di molto le pedane piuttosto che alzarle, perchè avendo le gambe lunghe avrei avuto problemi di circolazione sanguigna, con evidenti e disastrose perdite di sensibilità. ho regolato la sospensione a seconda della pista da affrontare, della temperatura atmosferica e del mio stile di guida. mi spiego meglio: a me piace entrare molto forte nelle curve e voglio che la moto scorra. altri invece prediligono staccate da paura e moto molto nervose (secondo loro è sinonimo di potenza

). il mio stile di guida è il seguente: mi fisso un punto dove staccare, quindi arrivato al cartello dei 50 metri lascio il freno, acceleratore chiuso, imposto la mia postura e butto giù la moto, lasciandola scorrere fino al punto di corda. lì sono importatissimi la pressione sulle pedane e la spinta sul manubrio, così da far scendere in piega la moto sfruttando l'effetto giroscopico applicato sulla ruota anteriore.
d.: l'impianto frenante. man mano che l'esperienza aumenta, e con essa la sensibilità, si sente la necessità di avere un impianto frenante che regga meglio lo stress e che aiuti anche nell'inserimento in curva. i dischi flottanti che hai visto sulla mia moto a casa mia mi consentono di entrare in curva con ancora il freno anteriore un po' premuto diminuendo l'effetto di bloccaggio della ruota. i dischi flottanti aiutano molto la sospensione e la stabilità della moto. quando si stacca essi hanno una piccola esitazione, consentendo alla sospensione di scendere più dolcemente ma con decisione, evitando l'effetto brusco della frenata.
per il resto, su una moto di serie, oggi non devi fare molto perchè escono dalla Casa già con una dotazione che 10 anni prima non avevano nemmeno in SuperBike. per il neofita, una moto di serie è già troppo secondo le sue potenzialità e lo agevola tantissimo in pista. tanti accessori e requisiti delle moto odierne non verranno mai sfruttati dai comuni piloti della domenica. però fanno tanto figo e vendono un casino!
anni fa ho avuto modo di duellare a Racalmuto con un Monster 900 assolutamente di serie e devo dire che ci siamo divertiti tanto. la mia non era ancora così elaborata e abbiamo stressato parecchio la ciclistica.
due anni fa, a Siracusa, ho duellato con una Desmosedici, 66.000 euro di moto: è rimasto dietro per tutti i 20 minuti di turno... voleva dargli fuoco. mi diceva: "ma come c***o hai fatto con una moto di 1000 lire a darmele così!". è semplice: io avevo una moto di 1000 lire ben preparata, lui 66.000 euro di astronave che non sapeva sfruttare... se avessimo fatto a cambio la situazione si sarebbe invertita...
non dire più
CiccioCosworth ha scritto:mi sento troppo un '' neofita '' per abbracciare la pista
: anzi, proprio perchè sei ancora un novizio sei sulla buona strada per imparare bene a conoscere la moto.
fidati, andiamo in pista, anche a passeggiata, non preoccuparti, e poi vediamo se ti viene ancora voglia di uscire per strada. solo in pista puoi cominciare a capire il potenziale della tua moto, credimi...